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Arrestato l’imprenditore Roberto Squecco a Capaccio. Le indagini che hanno portato allì’operazione di questa mattina sono partite da un corteo di ambulanze, improvvisato a Capaccio Paestum (Salerno), lo scorso 9 giugno per festeggiare l’elezione a sindaco di Franco Alfieri. Proprio da quel “carosello” tra le strade della cittadina sono scattate le indagini della Procura di Salerno culminate oggi nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’imprenditore Roberto Squecco e di altre 10 persone. I reati ipotizzati a vario titolo sono intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L’ordinanza è stata eseguita dai poliziotti della Squadra mobile di Salerno e della Divisione anticrimine della Questura salernitana, con il coordinamento del Servizio centrale operativo e del Servizio centrale anticrimine. E’ stato inoltre eseguito un sequestro di beni di associazioni di soccorso pubblico e ulteriori assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro.
Le indagini svolte dalla Procura di Salerno hanno consentito di inquadrare l’imprenditore salernitano quale gestore di fatto delle associazioni che operavano nel settore del trasporto infermi e delle collegate società di onoranze funebri e che agivano in monopolio nei comuni di Agropoli, Acerno e Capaccio. Le associazioni e società erano solo formalmente intestate a parenti e collaboratori.
Secondo quanto ricostruito dai magistrati salernitani, nonostante fosse stato già sottoposto a una misura di prevenzione patrimoniale, Squecco continuava ad avere interlocuzioni con le amministrazioni pubbliche, gli enti, i clienti, i collaboratori e i fornitori, non giustificabili con il suo ruolo di dipendente di una delle società funebri controllate e di mero volontario delle associazioni-onlus a lui riconducibili.
Nell’ambito delle indagini sono stati eseguiti nei confronti dell’imprenditore e di altri prestanome dei sequestri preventivi di società e associazioni operanti nel trasporto e soccorso infermi in convenzione con l’Asl di Salerno e delle onoranze funebri, oltre a conti correnti e rapporti bancari sui quali erano stati rintracciati movimenti di ingenti somme di denaro pari a circa 500mila euro.
Secondo l’autorità giudiziaria Squecco è da considerare “soggetto socialmente pericoloso” e vicino al clan camorristico Marandino. Già nel 2014 è stato arrestato per partecipazione ad associazione di stampo camorristico facente capo a Giovanni Marandino ed estorsione aggravata, fatti per i quali è stato condannato definitivamente, con parziale riforma della forma tentata del delitto estorsivo aggravato dal metodo mafioso.
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