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VIBO VALENTIA – Da un lato una compagnia aerea che fattura milioni di dollari l’anno. Dall’altro cinque passeggeri che, a loro parere, e adesso rafforzato dalla decisione di un magistrato, si sono visti ledere il loro diritto di assistenza vincendo, così, la  loro “battaglia” contro un colosso dei cieli. Una sorta di Davide contro Golia in chiave moderna che ha visto cinque vibonesi riconosciuti del danno subito da parte della nota compagnia aerea Easyjet Airlines. Ad emettere a sentenza che condanna la società internazionale di voli low cost a risarcire con 3.750 euro i cinque ricorrenti è stato il giudice di pace di Mileto, Rosanna Cirifalco, al quale si erano rivolti con il supporto legale dell’avvocato Angelo Spasari. Tutto nasce nel 2010 quando i passeggeri in questione, dopo aver acquistato il biglietto per la tratta Lamezia Terme-Milano Malpensa, vengono di fatto lasciati a terra a causa, secondo la Compagnia, del maltempo che avrebbe di fatto reso impossibile l’atterraggio del velivolo che sarebbe dovuto ripartire dallo scalo lametino. Velivolo che, secondo le parti offese, non era mai partito dall’aeroporto di Roma-Fiumicino. E così, lamentando scarsa assistenza e informazione ai cinque era stato corrisposto solo il risarcimento del biglietto ma non il danno conseguente al mancato imbarco.

Immediato, quindi, il ricorso al Giudice di Pace. Dall’istruzione probatoria espletata si evince come «risulti accertato che la cancellazione del volo in questione avveniva senza alcuna giustificazione e che la stessa compagnia si è limitata a rimborsare gli attori soltanto del costo del biglietto per l’importo di 90,09 euro cadauno». Il magistrato, nella sua sentenza, rileva, inoltre, che l’articolo 9 del regolamento comunitario sull’assistenza chiarisce, al paragrafo “I” che l passeggero ha diritto alla compensazione pecuniaria pari a 250 euro e che questo non può avvenire solo in caso di circostanze eccezionali. Ma a fornire un aiuto ai ricorrenti è stata paradossalmente la stessa Easyjet che, non costituendosi in giudizio, pur venendo citata, non ha, così, potuto fornire alcuna prova a sua difesa. Sulla base di quanto esposto, il giudice di pace ha convenuto che i passeggeri hanno diritto ad un indennizzo di 250 euro ciascuno (trattandosi di volo con tratta inferiore o pari a 1.500 euro) e che vi sia stata la mancata assistenza oltre alla scarsa o errata informazione agli utenti. Episodio, quest’ultimo, provato sia documentalmente che con prova testimoniale. Tra l’altro il danno per i due vibonesi che avevano assunto un impegno di lavoro è stato maggiore in quanto, a causa della comunicazione di soppressione del volo giunta a tarda sera, erano stati impossibilitati a prendere l’aereo di un’altra compagnia.

La vicenda processuale si è conclusa  con la  condanna della Easyjet al pagamento di una somma complessiva di 3750 euro (1.350 a testa ai due vibonesi del volo del 15 maggio) e 350 a persona verso tutti gli altri e al pagamento delle spese processuali liquidate in 951,72 euro.

 

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