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I segreti dell’Appia Antica nel libro di Paolo Rumiz (nella foto). Un reportage che diventa “libro” ripercorrendo come un filo rosso, una linea continua che parte da Roma e unisce i luoghi più belli e dimenticati del sud Italia. Il giornalista e scrittore Paolo Rumiz sarà a Melfi per presentare il suo nuovo lavoro nella Città federiciana. L’appuntamento è per martedi 30 agosto, alle ore 19, nella sala consiliare del Palazzo di Città. Oltre all’autore interverranno il sindaco, Livio Valvano, l’assessore all’Istruzione Clemente Cesarano ed il regista Alessandro Scillitani.
L’estate scorsa Rumiz ha percorso a piedi la prima grande via europea, raccontandola ai lettori di Repubblica: l’Appia. “Più per dovere civile che per letteratura” oggi ce ne riconsegna l’itinerario perduto, da Roma fino a Brindisi”. Lo ha fatto ascoltando le voci del passato e destando la fantasia degli increduli incontrati durante il viaggio. E ora invita i lettori lungo la via del nostro giubileo, la nostra Santiago di Compostela, della quale viene restituito l’itinerario dopo un secolare abbandono. Da Orazio ad Antonio Cederna, da Spartaco a Federico II prende così corpo una galleria di personaggi memorabili e, mentre si costeggiano agrumeti e mandorleti, si incontrano le tracce di Arabi e Normanni. Ed è la musicalità della lingua ad anticipare l’ingresso nell’Oriente. Per conquistarsi però le meraviglie di un’Italia autentica e segreta è necessario affrontare la verità dei luoghi pestando la terra col “piede libero”. “È nei villaggi più remoti,” ha scritto il “New York Times” dell’opera di Paolo Rumiz, “tra i laghi e i boschi, in mezzo alla gente comune, che la vera vita delle nazioni rivela la sua trama di colori”.
LE INIZIATIVE TURISTICHE “Continuano le attività del Comitato “BAA – Basilicata Appia Antica” per la costruzione di una strategia di sviluppo locale per il territorio del Vulture e Alto Bradano, attraverso incontri atti a recepire le istanze e le esigenze della comunità, ma anche tramite azioni che permettano una conoscenza più attenta dell’area, al fine di definire un prodotto turistico nuovo, da posizionare tra le destinazioni italiane di ecoturismo e turismo slow”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa di “Basilicatra Appia Antica”. “Dal lavoro di animazione condotto finora, infatti – continua la nota – tra i bisogni maggiormente avvertiti dal territorio è emerso quello di identificare una progettualità legata ai cammini, sia lungo i percorsi religiosi sia lungo i percorsi di transumanza. Tale tematica combacia con il filo conduttore individuato per la strategia di sviluppo locale in corso di elaborazione, lungo il quale sarà possibile costruire anche opportunità di crescita per il settore enogastronomico e dei prodotti tipici. L’idea di promuovere lo sviluppo locale attraverso i cammini poggia sulla volontà di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale situato lungo gli itinerari naturalistici, religiosi, culturali e spirituali, al fine di rendere l’identità rurale del territorio del Vulture e Alto Bradano il punto di forza del suo potenziale attrattivo.
Proprio in direzione di questo nuovo modo di concepire il turismo, nei giorni scorsi uno dei componenti del Comitato BAA ha effettuato assieme ad altri escursionisti una passeggiata lungo la Appia Antica nel tratto che va da Melfi a Venosa. La partenza è avvenuta da Melfi, nei pressi dell’incrocio tra la SS 658 Potenza-Melfi e la SP Melfi SATA. Proprio in quel punto si interseca il tracciato della tappa 17 della strada romana, che da Ponte Santa Venere, ingresso dell’Appia in Basilicata, porta alla chiesa della Madonna di Macera, per poi proseguire lungo la tappa 18 fino a Venosa.
Lungo il tragitto, di circa 22 km, è stato possibile ammirare paesaggi rurali incantevoli e godere dei profumi della terra lucana, tra erbe officinali e grano da poco mietuto. La presenza di aziende agricole attive e di architetture rurali risalenti al periodo della Riforma Agraria di De Gasperi è sicuramente un fattore da non trascurare per il rilancio del turismo rurale e per la valorizzazione e la promozione dei prodotti tipici enogastronomici locali. Campi di grano, uliveti e vigneti sorgono lungo tutta la tratta, perciò il viaggiatore viene accompagnato dalle colture che, poi, si trasformeranno nei prodotti eccellenti del territorio: pasta e prodotti da forno, olio e vino Aglianico. Il recupero di strutture ormai da tempo abbandonate potrebbe consentirne la trasformazione in contenitori di promozione della cultura rurale oppure in punti di sosta e ristoro a servizio dei viaggiatori e dei camminatori. La presenza, invece, di diverse discariche abusive di rifiuti edili, ma anche di campi di ortiche e piccoli tratti insidiosi, alcuni dei quali fruibili solo con gps, va annoverata tra i punti di debolezza del tracciato. Nel frattempo sono già in atto interlocuzioni con diverse associazioni culturali e sportive ciclo-turistiche e podistiche di tutta l’area del Vulture e Alto Bradano, affinché la valorizzazione e la rivitalizzazione del tracciato dell’Appia Antica possa diventare un elemento importante per lo sviluppo del territorio”.
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