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AVELLINO- Contagi, i sindaci temono l’effetto Natale. E c’è già qualche amministratore che di fronte ai dati in aumento, quelli di ieri hanno portato la percentuale di rapporto tamponi-contagi al 5,2%, ha assunto misure drastiche, seppure preventive. E’ il caso di San Martino Valle Caudina, dove dopo tredici casi in pochi giorni il primo cittadino Pasquale Pisano ha deciso di chiudere per 48 ore le scuole. Ma dopo Chiusano, dove grazie allo screening voluto dal Comune sono stati scoperti ben 40 casi tra il 23 dicembre ed oggi, i numeri tornano a salire anche in altre parti dell’Irpinia. A partire dalla zona mandamentale.

Undici casi ad Avella, cinque a Sperone e uno a Mugnano fanno tornare l’allerta alta nel Baianese, tra le zone più colpite dalla seconda ondata della pandemia. E stesso discorso anche per il Vallo di Lauro, dove ci sono almeno otto casi tra Lauro e Marzano. I positivi al coronavirus in Irpinia comunicati dal Bollettino dell’Asl di ieri sono 48 su 914 tamponi analizzati nei laboratori abilitati.

C’è un aumento significativo dei contagi nelle ultime 48 ore, dopo i 34 casi del giorno precedente. Si tratta di 11 ad Avella; 3 ad Avellino; 2 a Calabritto; 1 a Flumeri; 5 Lauro; 1 a Lioni; 3 a Marzano di Nola; 3 a Mercogliano; 2 a Montemarano; 3 a Montoro; 1 a Mugnano del Cardinale; 1 a Rocca San Felice; 1 a San Martino Valle Caudina; 1 a San Sossio Baronia; 2 a Serino; 5 a Sperone; 3 a Vallata. Nell’ultimo giorno su registra una impennata nel Vallo di Lauro Baianese, dove si raccolgono 25 nuovi contagiati. C’è preoccupazione in entrambi i territori.

A partire da Avella, dove Michele Amato della Protezione civile dice: «Purtroppo i dati sono saliti riguardo ai positivi. È presto per dirlo ma sicuramente ce ne saranno altri nei prossimi giorni in quanto non hanno rispettato le regole facendo assembramenti in casa giocando a carte o a tombola. Nei mesi di gennaio e febbraio quando c’ è il picco dell’influenza possono verificarsi altri casi. Meglio fare attenzione e sicuramente saremo collocati in zona arancione o rossa insieme ad altre realtà della Campania».

La cittadina archeologica quindi dopo essere stata dichiarata zona rossa su decisione del sindaco Domenico Biancardi aveva registrato un record di guariti, ma i timori derivanti dalle feste natalizie erano fondati in quanto si era convinti che a Natale si era libero tutti e ora il timore è che si arrivi ad una nuova serie di contagi. Stesso discorso a Lauro, dove il sindaco Antonio Bossone è preoccupato dalla possibile diffusione del virus e dall’aumento dei contagi: «Il vero rischio è che questi numeri possano salire ancora, per cui bisognerà riflettere bene sui prossimi giorni».

A San Martino è scattata la chiusura della Scuola dell’Infanzia e Primaria per oggi e sabato. «In una settimana abbiamo avuto un significativo incremento del numero di contagiati, che ad oggi sono 13. Questa situazione ha creato tensione tra le famiglie dei ragazzi che frequentano le nostre scuole e per questo motivo abbiamo deciso di chiuderle per i prossimi due giorni, in modo da poterci preparare alla riapertura di lunedì 18, quando, Regione Campania permettendo, riprenderanno tutte le classi della primaria. Cogliamo l’occasione per chiarire che nessun ragazzo frequentante le scuole di San Martino è positivo al covid19, per cui chiediamo a tutti la massima collaborazione nell’affrontare questo momento difficile che stiamo vivendo. Abbiamo a cuore la salute di tutti noi e soprattutto dei nostri figli e faremo tutto quanto necessario per poterla salvaguardare. Continueremo ad aggiornarvi nei prossimi giorni sulla evoluzione del virus.

E non si fermano neanche i decessi. Ieri mattina nella terapia sub intensiva del Covid Hospital dell’Azienda Moscati sono decedute due pazienti: una 90enne di Chiusano San Domenico, ricoverata dal primo gennaio, e una 91enne di Bagnoli Irpino, ricoverata dal 5 gennaio. Mercoledì era stato comunicato il decesso di un 61enne di Sperone, che era arrivato nel reparto di emergenza in gravissime condizioni e poi deceduto dopo qualche ora e due anziane al Frangipane. Al Moscati risultano ricoverati 21 pazienti, 7 dei quali in terapia intensiva. Al Frangipane di Ariano Irpino sono ricoverati 19 persone, 2 delle quali in terapia intensiva e 4 in sub intensiva.

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