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STRADE interrotte, scuole chiuse, persino il tetto della Certosa di Serra San Bruno che venne giù sotto il peso della neve. Ma l’Unione europea non si lascia commuovere: la richiesta di aiuti per l’ondata di maltempo del febbraio scorso avanzata dalla Calabria è stata bocciata al pari di quella di altre dieci regioni italiane. Dall’Abruzzo alla Basilicata,e poi Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria: tutte hanno subito danni in seguito alle precipitazioni nevose eccezionali e così avevano invocato provvedimenti da Bruxelles.
Ma la Commissione europea, secondo fonti comunitarie, ha respinto l’appello un quanto la richiesta «non risponde ai criteri fissati» per l’intervento del Fondo europeo di solidarietà.
Nei mesi scorsi l’Italia aveva presentato domanda per poter usufruire dei fondi europei stimando complessivamente in 2,7 miliardi i danni subiti a causa del maltempo dalle regioni interessate. Un ammontare inferiore alla soglia minima di 3,7 miliardi stabilita per poter ricorrere agli aiuti del Fondo di solidarietà. Ma anche in presenza di questa situazione, hanno spiegato oggi fonti della Commissione, le ‘regolè del Fondo prevedono la possibilità di fare delle eccezioni. A condizione che il Paese interessato dimostri che i danni subiti abbiano causato ripercussioni gravi e durevoli sia sulle condizioni di vita della popolazione e sia sulla stabilità sull’economia delle aree interessate. Cosa che l’Italia, alla luce della decisione presa oggi a Bruxelles, non è invece riuscita a fare nonostante il supplemento di informazioni richiesto dalla Commissione prima di procedere alla valutazione definitiva della domanda di accesso agli aiuti.
Il freddo che ha colpito la Calabria in quei giorni fu tale da causare la morte per assideramento di un bracciante agricolo ucraino nella Piana di Gioia Tauro, mentre nel Vibonese un bimbo colto da malore venne stato salvato dai carabinieri che lo accompagnarono in ospedale dato che le ambulanze erano bloccate dal gelo. Molti paesi restarono bloccati per giorni e secondo Coldiretti i danni per l’agricoltura calabrese ammontarono a due milioni di euro.
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