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Palazzo Razza sede del Municipio di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Una cifra pari a 108,500 euro, dopo le verifiche del Nucleo di valutazione, potrebbe finire nelle tasche dei dirigenti Adriana Teti e Domenico Libero Scuglia. Al di là della cospicua somma, che a più di qualcuno fa storcere il naso, la procedura è da considerarsi legittima. Esattamente come avvenuto negli anni passati.

Per come riportato sull’edizione cartacea di ieri del Quotidiano,  è stata pubblicata sull’albo pretorio, infatti, una determinazione dirigenziale (firmata proprio da Scuglia) nella quale viene stabilita «l’istituzione del fondo salario accessorio destinato al personale dirigente ai sensi dell’articolo 26 del Contratto nazionale del lavoro 23/12/1999 per l’anno 2020, costituente parte integrante e sostanziale della presente determinazione, dando atto che il fondo per come rideterminato non risulta superiore al fondo 2016, né a quello anno 2017, 2018 e 2019». 

Va tenuto in considerazione, inoltre, che «l’effettiva destinazione delle somme aggiuntive alla retribuzione accessoria dei titolati, resta subordinata alla esibizione di un adeguato report sulle nuove attività che, rappresentando in concreto l’accrescimento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi esistenti e quindi un ampliamento del grado di responsabilità e di capacità gestionale della dirigenza, devono giustificare l’eventuale maggiore erogazione».

Insomma, è stata messa da parte una somma di oltre 108mila euro, che possono essere erogati tenendo conto della disponibilità dei fondi presenti in cassa. Come detto prima, però, bisognerà attendere le verifiche del Nucleo di valutazione, che con molta probabilità darà il via libera all’operazione. La cifra, secondo quanto scritto nella determina dirigenziale pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Vibo Valentia (prodotta il 31 dicembre 2020 e “caricata” nel sistema il 5 gennaio 2021, potrebbe anche aumentare in base agli obiettivi raggiunti dai due dirigenti di Palazzo Luigi Razza.

Immediata la reazione dell’opposizione: «Come si può pretendere che i cittadini riacquistino fiducia verso la politica quando, i rappresentanti istituzionali, non comunicano messaggi positivi, trasparenti, coerenti?».

È il quesito che si sono posti due esponenti del Partito democratico, Stefano Luciano e Francesco Colelli, rispettivamente capogruppo a Palazzo Razza e coordinatore cittadino: «Stanziare una cifra pari a 108,500 euro per i bonus dei dirigenti del Comune, per come ha fatto l’amministrazione comunale attualmente in carica guidata dal sindaco Maria Limardo, significa umiliare tutti i cittadini vibonesi, i commercianti, i lavoratori che sono vessati da tributi di ogni genere con le aliquote al massimo, a causa di un dissesto che vale però per tutti, tranne che per i soliti privilegiati», hanno dichiarato i democrat.

Per poi affondare il colpo: «Siamo in comune in cui mancano i servizi pubblici essenziali e che è alle porte di un secondo dissesto, rispetto al quale noi non siamo sicuri che gli stessi dirigenti siano privi di ogni responsabilità, visto che sono stati proprio loro a redigere tutti gli atti contabili. I vibonesi, dunque, si aspettano azioni concrete «come, ad esempio, il bando per la gestione dell’asilo nido comunale, che rischia di chiudere i battenti entro fine mese proprio perché uno dei dirigenti non ha provveduto alla redazione di una nuova gara o ad una proroga».

Per Luciano e Colelli,  «La verità è che la politica non ha mai preso delle posizioni coraggiose nei riguardi dei dirigenti comunali, forse per una ragione di comodo che è servita solamente a pochi e non certamente ad una città che è ancora vittima di un vecchio sistema che da un lato priva i cittadini dei servizi pubblici essenziali e dall’altro premia i dirigenti con un bonus pari a 108.500 euro».

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Francesco Ridolfi

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