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Cassa Covid per i lavoratori di Whirlpool sino a fine marzo. Poi, si vedrà. E’ quanto emerge dal tavolo sulla crisi del sito di produzione aziendale in Campania. Alla riunione, organizzata dal ministero dello Sviluppo economico e svoltasi in formato virtuale, hanno partecipato le organizzazioni sindacali, gli enti locali e l’azienda (rappresentata da una delegazione, non dai vertici).

L’azienda, secondo quanto riferisce la Uil, si è detta disponibile ad erogare gli anticipi della Cassa Covid, che verrà richiesta per i primi tre mesi del 2021. Whirlpool si è riservata di presentare domanda di cassa integrazione non solo per lo stabilimento di Napoli, ma anche per altri siti del gruppo.

“Sicuramente per il magazzino di Carinaro a Caserta”, spiega Gianluca Ficco di Uilm, aggiungendo che da parte sindacale è stata rinnovata la richiesta di un incontro sulla reindustrializzazione di Teverola (Caserta), che potrebbe concludersi positivamente con la rioccupazione di 75 dipendenti ex Whirlpool. Il problema, però, è capire cosa accadrà al resto dei lavoratori. Alcune indiscrezioni parlano di una possibile acquisizione da parte di Smeg. In effetti, sul sito di produzione di lavoratrici, in questi mesi, “il Mise ha ricevuto molte dichiarazioni d’interesse”, racconta la sottosegretaria Alessandra Todde, che però subordina la discussione di qualunque “piano B” alla tutela di occupazione e lavoro.

“Un governo serio lavora a testa bassa per trovare una soluzione concreta, e questo percorso lo porteremo avanti, con o senza Whirlpool”, afferma Todde. Critica la Fiom-Cgil, che bolla come “disonorevole” il comportamento dell’azienda. “Ricordiamo che, in presenza del blocco dei licenziamenti, la copertura economica degli stipendi dovrebbe essere in capo all’azienda – attaccano la segretaria nazionale Barbara Tibaldi e Rosario Rappa, segretario della Fiom-Cgil. “Per quello che ci riguarda – continuano – Napoli deve continuare a produrre lavatrici di alta gamma. Auspichiamo che il Governo assuma un ruolo più deciso nel mettere in discussione le scelte della multinazionale. E’ stata persa una grande occasione per Napoli, la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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