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CATANZARO – Con l’arresto di Antonio Rappoccio salgono a tre i consiglieri regionali della Calabria arrestati nel corso di questa legislatura, iniziata nel 2010. In precedenza sono stati arrestati Santi Zappalà, che poi si è dimesso dall’incarico, e Franco Morelli, entrambi del Pdl, che è stato sospeso. Zappalà è stato arrestato nel dicembre 2010 nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Reggio Calabria con l’accusa di avere incontrato Giuseppe Pelle, boss dell’omonima cosca di San Luca, andandolo a trovare nella sua abitazione a Bovalino per chiedere il suo sostegno in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del 28 e 29 marzo 2010. Zappalà è stato poi condannato, il 15 giugno 2011, dal gup di Reggio a quattro anni di reclusione per corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose.
Francesco Morelli è finito in manette il 30 novembre del 2011 nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano per presunti rapporti con la cosca della ‘ndrangheta Lampada-Valle, attiva nel capoluogo lombardo, nel corso della quale furono arrestati anche l’allora presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Giglio e l’avvocato Vincenzo Minasi. Il processo nei confronti di Morelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, è in corso a Milano. Antonio Rappoccio, arrestato stamani, è già stato rinviato a giudizio per corruzione elettorale nell’ambito della stessa vicenda che poi ha avuto ulteriore impulso dopo l’avocazione da parte della Procura generale di Reggio Calabria che ha ipotizzato nei confronti del consigliere anche i reati di associazione per delinquere, truffa e peculato, oltre a quello di corruzione elettorale aggravata. Il processo a Rappoccio è stato fissato per il 6 dicembre prossimo e si riferisce al primo filone di indagine coordinato dalla Procura della Repubblica.
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