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CI sarebbero stati dei toni «reverenziali» e di piena messa a «disposizione», secondo gli investigatori, nelle conversazioni tra il funzionario del Dipartimento attività produttive della Regione Calabria, Giuseppe Benedetto Ferraro, e Nicola Arena, di 48 anni, che gestiva il parco eolico di Isola Capo Rizzuto. Le conversazioni sono state registrate nel corso di intercettazioni telefoniche compiute durante le indagini che hanno portato al sequestro del parco eolico. La trascrizione è inserita provvedimento emesso dal sostituti procuratori della Dda, Salvatore Curcio e Paolo Petrolo.
Il 3 marzo del 2009 Nicola Arena chiama Ferraro e quest’ultimo nel rispondere a telefono dice: «ueh…don Nicola buongiorno». Ed Arena replica affermando che «eh, grazie per il don ma io devo capire se sono prete…». Tra i due c’è poi una scambio di battute e Nicola Arena chiede un appuntamento a Ferraro. «Stiamo lavorando come matti – afferma Arena – ma andiamo benissimo, noi avremo il piacere di passare per salutare..quando possiamo avere questo onore?», Ferraro a questo punto gli dice che può passare «quando volete».
Dopo una disquisizione sull’orario si accordano per vedersi la mattina successiva alle dieci e Ferraro dice a Nicola Arena che «quando arrivate qui giù all’entrata no…glielo dite mi fanno chiamare e poi salite».
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