1 minuto per la lettura
Gli arredi di due Domus Pompeiane sono stati ricostruiti come erano prima dell’eruzione del 79 d.C. nell’ambito del progetto di “musealizzazione diffusa” del sito archeologico. Nella “Fullonica di Stephanus”, antica lavanderia situata lungo via dell’Abbondanza, è stata riallestita la cucina sul modello adottato un secolo prima dall’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola, documentato da una foto d’archivio che risale al 1916.
Nella “Palestra grande” sono invece esposti in permanenza reperti organici integrati da un’ulteriore sezione di reperti naturalistici provenienti da Moregine.
L’allestimento della “Fullonica di Stephanus” rientra nel progetto di valorizzazione del sito di Pompei, pensato come “museo diffuso”, che prevede spazi dislocati in diversi punti della città antica dedicati a temi specifici. Ne sono esempio la Villa Imperiale, dove sono stati riallestiti gli ambienti domestici del triclinio e della stanza da letto, e il tempio di Iside dove sono ripercorsi i culti egizi.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA