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CATANZARO – Ieri sera un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto ristretto nel carcere di Catanzaro. Lo rende noto il sindacato Sappe. 

«L’agente – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto e Damiano Bellucci, segretario nazionale – ha dovuto fare ricorso alle cure mediche e gli è stata data una prognosi di 15 giorni. Nel carcere di Siano ci sono circa 570 detenuti, quindi, il sovraffollamento è altissimo; il lavoro della polizia penitenziaria è reso ancora più difficile da questa situazione e dalla carenza di personale. Nel carcere di Catanzaro ci sono anche due sezioni di alta sicurezza (AS1 e AS2) con detenuti condannati anche per gravi fatti di terrorismo, nonchè di criminalità organizzata. In Calabria – aggiungono i due sindacalisti – i detenuti presenti sono circa 3000, dei quali circa 1000 appartenenti alla criminalità organizzata, per una capienza di 1890 posti. 791 sono in attesa di primo giudizio, 349 appellanti, 211 ricorrenti in cassazione, 101 in posizione mista, in quanto aventi più procedimenti a carico. In totale gli imputati sono 1452. La difficile situazione esistente nelle carceri calabresi, come in quelle del resto d’Italia, non giustifica in nessun modo gli atti di violenza nei confronti del personale di polizia penitenziaria; chiediamo, quindi, che si proceda disciplinarmente nei confronti del detenuti, oltre, ovviamente, agli eventuali risvolti penali della vicenda».

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