Carlo Cimbri
2 minuti per la letturaNasce la banca della Padania all’ombra delle Coop rosse in quanto proprietarie di Unipol. Infatti è Carlo Cimbri, amministratore delegato della compagnia assicurativa bolognese ad annunciare le nozze tra Bper, di cui è prima azionista, e Banco Bpm. Cimbri definisce “affascinante” l’unione tra le due banche. In casa Banco Bpm, l’amministratore delegato, Giuseppe Castagna, accoglie con “piacere” le parole del manager su una “possibile operazione di consolidamento”.
Una unione che porterebbe alla nascita del terzo gruppo bancario italiano con 300 miliardi di attivi, prevalentemente nel Nord Italia. La posizione di Carlo Cimbri, espressa in una intervista al Sole 24 ore, mette un ulteriore tassello al nuovo risiko bancario in Italia. Se Banco Bpm dimostrasse «prioritario interesse verso questa ipotesi – sostiene ilceo di Unipol – penso che Bper non potrebbe che approfondirla con grande attenzione. Un progetto che creasse valore e fosse coerente con gli interessi degli azionisti raccoglierebbe il consenso degli stessi e del mercato».
Gli investitori hanno subito premiato i titoli coinvolti: Bper ha guadagnato il 4,1% a 1,48 euro, Banco Bpm il 3,6% a quota 1,93 e Unipol il 3,7% a quattro euro. Da tempo ormai si rincorrono i rumor sul ruolo di Banco Bpm come protagonista nell’imminente giro di valzer tra le banche. Ed è stato lo stesso amministratore delegato della banca, Giuseppe Castagna, a ribadire che la «banca è interessata a esplorare operazioni di aggregazione con una forte valenza industriale volta a creare valore per gli azionisti».
Con l’ipotesi di sinergia tra Banco Bpm e Credit Agricole ormai nelle secche, un eventuale accordo con Bper non sarebbe certo dietro l’angolo considerato che la banca emiliana sta integrando le 500 filiali messe in vendita da Intesa Sanpaolo dopo l’Opa su Ubi. Una eventuale aggregazione tra Banco Bpm e Bper, secondo gli analisti finanziari di Equita, avrebbe senso sul fronte industriale vista la «complementarieta’ delle reti distributive delle due banche e dei modelli di business”.
La nuova entità potrebbe assorbire oneri di ristrutturazione per circa 1,7 miliardi, generare sinergie per 297 milioni a regime. Unipol, inoltre, resterebbe il primo azionista con una quota dell’8% (la Fondazione Banco di Sardegna figurerebbe come secondo azionista al 4%).
Sul fronte delle sinergie industriali, spiegano gli analisti Fidentiis, nell’asset management, Anima e Arca potrebbero integrare la loro attività. Sul fronte dei matrimoni bancari un nodo ancora da sciogliere è quello del Monte dei Paschi di Siena. Su Mps circolano da mesi i rumor di un matrimonio con Unicredit ma la banca milanese ha sempre smentito. Il 26 novembre, intanto, è previsto un nuovo cda di Mps che sara’ chiamato a fare il punto sui progressi del management nella messa a punto del piano di ricapitalizzazione di Rocca Salimbeni.
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