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LAMEZIA TERME – Quelle visite dal dentista duravano troppo. E alla fine gli sono costate il ritorno in carcere. Dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari su disposizione del Tribunale della Libertà di Catanzaro, Salvatore Mancuso, residente nel milanese, è tornato in cella. Imputato in un processo per estorsione che si sta tenendo al Tribunale di Lamezia, Salvatore Mancuso, ritenuto esponente dell’omonima cosca del vibonese, a novembre del 2011 aveva ottenuto il permesso dal Tribunale di Lamezia, di recarsi al lavoro in un bar di Giussano, nel milanese. Mancuso, inoltre, era stato pure autorizzato dal Tribunale di Lamezia a sottoporsi, di volta in volta, a cure mediche odontoiatriche presso uno studio di Busto Arsizio. 

Dai controlli eseguiti però dai carabinieri di Giussano, Mancuso, quando si recava dal dentista, non avrebbe rispettato gli orari di rientro (in ben quattro controlli) per cui il Tribunale di Lamezia (presidente Giuseppe Spadaro; giudice relatore Angelina Silvestri e giudice Gustavo Danise) ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Monza revocando la misura degli arresti domiciliari sostituendola con la custodia cautelare in carcere già eseguita.

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