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AVELLINO- La Quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha indicato nella riunione di ieri mattina all’unanimità il nome del prossimo Procuratore della Repubblica di Avellino. Si tratta del magistrato Domenico Airoma, attuale Procuratore Aggiunto di Napoli Nord, che entro un mese, quello che sarà necessario per formalizzare la proposta che arriverà all’attenzione del Plenum, sarà ufficialmente designato alla successione di Rosario Cantelmo a Piazza D’Armi.Si tratta, anche alla luce di quella che è stata la designazione, senza altri concorrenti, di una formalità, quella che di fatto renderà ufficiale il passaggio avvenuto nella mattinata di ieri a Roma.
Una nomina annunciata, quella di Airoma, che era il nome favorito fin dal gennaio scorso, quando erano state definite le «candidature» alla guida dell’Ufficio Giudiziario avellinese, e i pronostici anche questa volta non sono stati smentiti dai fatti. La Commissione preposta agli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli, presieduta dal consigliere Michele Cerabona e composta dai consiglieri Giuseppe Cascini, Filippo Donati , Michele Ciambellini, Loredana Miccichè, Giuseppe Marra ha scelto all’unanimità il magistrato napoletano. E il primo incarico da Procuratore della Repubblica arriva proprio nella città dove è iniziata anche la sua attività di magistrato, proprio Avellino.
Una carriera iniziata nel 1989, quella iniziata proprio nel capoluogo irpino. Airoma è stato Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica presso la Pretura Circondariale di Avellino dal dodici marzo del 1990 fino al 1993, quando è diventato Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica, sotto la guida di uno dei magistrati più apprezzati in Irpinia, il presidente Giuseppe Tecce, dal 1193 presso il Tribunale di Napoli e poi fino al 2003 anche giudice del Tribunale di Napoli Dal 2004 al 2006 è stato Consulente presso la Commissione Parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e attività connesse.
Infine i due incarichi semidirettivi Dal 2009 al 2014 Procuratore Aggiunto a Cosenza e gfino ad oggi Procuratore della Repubblica Aggiunto presso ill Tribunale di Napoli Nord.Il profilo del magistrato e la sua carriera è stata descritta in una delle relazioni del Csm che lo hanno riguardato nell’assegnazione di incarichi semidirettivi: «Si è occupato di edilizia ed urbanistica, di inquinamento idrico ed atmosferico, di criminalità economica ed amministrativa. In particolare, in detto periodo, ha istruito i procedimenti relativi alle violazioni della normativa in materia di appalti pubblici, avviando utili collegamenti investigativi con altre autorità giudiziarie impegnate in indagini analoghe (in particolare con la sezione competente per i reati di criminalità organizzata della Procura della Repubblica di Napoli). E’ stato, inoltre, applicato dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino nel processo Bevilacqua ed altri. Alla Procura della Repubblica di Napoli è stato assegnato, dapprima, alla Sezione competente per i reati dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione».
Dal 1998 , alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli dove si è occupato di indagini importanti e di una delle pagine più nere della guerra di camorra nel Vallo di Lauro, la strage delle donne del 26 maggio 2002 , quella avvenuta a Lauro in cui persero la vita alcune familiari del boss Biagio Cava, ma anche le indagini sul clan Genovese e sul clan Pagnozzi. Proprio sul clan Genovese ha coordinato le indagini che avevano portato al primo duro colpo. Un conoscitore delle dinamiche criminali i n Irpinia. Presso la Procura della Repubblica di Napoli Nord ha coordinato le sezioni specializzate in tema di criminalità economica, di ambiente e territorio, nonchè (unitamente al Procuratore) la sezione competente per i reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione ed i gruppi di lavoro concernenti la colpa medica ed il cosiddetto “caporalato”.
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