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CATANZARO – Quarantanove condanne – a pene comprese fra 30 e 4 anni di reclusione – due assoluzioni ed una sentenza di non luogo a procedere per morte del reo sono state chieste oggi dalla pubblica accusa nell’ambito del processo a carico degli imputati coinvolti nell’inchiesta «Drug off», la maxi operazione antidroga condotta nel 2006 dalla Polizia e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Il pubblico ministero, Vincenzo Capomolla, ha chiesto in particolare di condannare: Antonio Abbruzzese, detto «Tonino» (39 anni, di Catanzaro) a 30 anni di reclusione; Antonio Abbruzzese (37, Cz) a 8 anni e 3.000 euro di multa; Cosimino Abbruzzese, detto «u Tubu» (57, Cz) a 28 anni; Guglielmo Abbruzzese (46, Catanzaro) a 11 anni e 30.000 euro; Giuseppe Affatato (56, Cirò Marina) a 9 anni e 30.000 euro; Battigaglia Valentino (64, Cutro) a 28 anni; Franco Bianco (44, Marcedusa) a 18 anni; Raffaele Bianco (46, Cz) a 14 anni; Salvatore Bubba (34, Crotone) a 13 anni; Enzo Bubbo (45, Petronà) a 30 anni; Giovanni Canino (43, Cerva) a 14 anni; Saverio Cappello (32, Lamezia Terme) a 13 anni; Raffaele Cavagniuolo (40, Napoli) a 4 anni; Antonio Colosimo (42, Catanzaro, residente Perugia) a 14 anni; Enzo Costantino (41, Cz) a 18 anni; Vitaliano Currao (41, residente a Catanzaro) a 6 anni e 20.000 euro; Antonio Delisi (32, Crotone) a 9 anni e 30.000 euro; Domenico De Roberto (40, Cirò Marina) a 13 anni; Antonio Elia, detto «Musolino» (67, Botricello) a 15 anni; Tommaso Falbo (49, Petronà) a 9 anni e 30.000 euro; Giovanni Ferrara, detto «Giovanni a Pisciazz» (50, Casoria, Na) a 4 anni; Gaetano Gualtieri, detto «Nino» (46 Cz) a 14 anni; Carlo Litterio (39, Cz) a 16 anni; Gioacchino Mangiavillano (46, Palma di Montechiaro) a 30 anni; Giovanna Margarita (49, Na) a 30 anni; Vincenzo Marrazzo (44, Cirò Marina) a 14 anni; Gerardo Masciari, detto «Nino» (32, Trani, residente Cz) a 9 anni e 3.000 euro; Giancarlo Migliazzi (37, Sellia Marina, residente Botricello) a 9 anni e 3.000 euro; Luigi Palummo (30, Na, residente Botricello) a 30 anni; Giuseppe Paparo (39, Kr, residente Isola Capo Rizzuto) a 15 anni; Antonio Passalacqua, detto «Tonino» (39, Kr) a 14 anni; Cosimo Passalacqua (40, Kr) a 9 anni e 30.000 euro; Maurizio Passalacqua (44, Cz) a 13 anni; Silvano Passalacqua (43, Cz) a 27 anni; Irina Nikolaeva Penelska (34, Bulgaria, residente Cz) a 14 anni; Valentinov Marinov Petko, detto «Pietro» (37, Bulgaria, residente Cz) a 15 anni; Antonio Procopio (33, Cz, residente Pg) a 13 anni; Francesco Procopio (44, Cz, residente Pg) a 13 anni; Gregorio Procopio (40, Botricello, residente Pg) a 27 anni; Gregorio Procopio (50, Botricello) a 30 anni; Laura Radzeviciutè (31, Lituania) a 13 anni; Giuseppe Rondinelli (34, Botricello) a 30 anni; Maurizio Sabato (46, Cz) a 9 anni e 36.000 euro; Antonio Scicchitano (40, Botricello) a 30 anni; Francesco Sesto (63, Sambiase, residente Va) a 13 anni; Salvatore Spasiano (36, Na) a 4 anni.
Giovanni Suriano (34, Kr, residente Mi) a 13 anni; Francesco Troilo (58, Na, residente Arzano) a 11 anni e 4.000 euro; Antonio Voci (46, Sellia Marina, residente Falerna) a 14 anni – il pm ha contestualmente chiesto di scagionare alcuni imputati per singoli capi per non aver commesso il fatto o per prescrizione -. È stata chiesta la piena assoluzione di Claudio Giuseppe Mazzola (31 anni, residente Cattolica Eraclea), e Cosimo Passalacqua (32 anni, Kr), mentre è stata stralciata la posizione di Francesco Berlingieri, detto «u Baruna», 31 anni, di Catanzaro, per il quale il tribunale ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per morte del reo. A quattro anni da quando fu emesso il decreto che dispone il giudizio si avvia a conclusione, dunque, un processo lunghissimo che proseguirà ancora nelle udienze del prossimo 24 settembre, e poi del 9 e 10 ottobre per le arringhe difensive. I numerosi imputati di «Drug off» furono infatti mandati sotto processo il lontano 30 maggio del 2008, quando il giudice dell’udienza preliminare li rinviò a giudizio (tranne i 18 che chiesero l’abbreviato) – prosciogliendone alcuni per singoli capi d’accusa -, come richiesto dall’allora sostituto procuratore titolare del caso, Luigi de Magistris, un anno prima, al termine di tre anni di indagini degli uomini della Sezione antidroga della Squadra mobile di Catanzaro. Quasi 500 i capi d’accusa nella richiesta di rinvio a giudizio, che parla dell’esistenza di due associazioni a delinquere, dedite al traffico di droga una, e al riciclaggio di auto rubate l’altra (ipotesi poi confermate anche dal Tribunale della libertà). Il gruppo malavitoso dedito al narcotraffico avrebbe avuto la base operativa nel comprensorio di Botricello, nel capoluogo di regione e nella Presila, ma gli sbocchi di approvvigionamento e smercio della droga, soprattutto cocaina, risultavano sparsi nell’intera regione ed in particolare a Rosarno e nella Locride, Vibo Valentia, Crotone, e arrivavano a coprire le province di Milano, Varese, Lecco, Perugia, ed Agrigento, e la città di Napoli; le indagini sul riciclaggio d’auto, poi, avevano messo in luce fitti rapporti tra gli esponenti calabresi dell’associazione e soggetti di Secondigliano nel capoluogo partenopeo. A luglio 2006, con «Drug off» furono condotti in carcere, in diverse province d’Italia, 69 degli 80 destinatari dei provvedimenti, mentre altri arresti furono effettuati nei giorni successivi al blitz.
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