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SOVERATO (CZ) – Avrebbero ucciso e fatto sparire un uomo, affiliato alla cosca rivale, ma avrebbero anche gestito un traffico di droga nel comprensorio di Soverato. Quindici persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato. Si tratta di presunti affiliati alla cosca di ‘ndrangheta Sia-Procopio-Tripodi operante nell’area ionica soveratese. Tra gli arrestati, dunque, vi sarebbero anche mandanti ed esecutori di un caso di “lupara bianca” avvenuto il 22 dicembre 2009 e che avrebbe dato il via alla faida che ha insanguinato la zona con numerosi omicidi. E in manette è finito anche un carabiniere che presterebbe servizio a Catanzaro: il militare, Vincenzo Alcaro, 47 anni, in servizio nel reparto operativo di Catanzaro, è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. In particolare, avrebbe riferito alla cosca Sia indicazioni utili su controlli, servizi e indagini in corso.
Tra le persone indagate c’è anche l’ex vicesindaco di Soverato Teodoro Sinopoli. Per lui l’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa: secondo gli inquirenti avrebbe garantito favori alla cosca.
Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, occultamento di cadavere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, che si sono avvalse anche della collaborazione del Ros, sono cominciate il 22 dicembre 2009 dopo la scomparsa per “lupara bianca” di Giuseppe Todaro, presunto affiliato alla cosca Gallace-Novella, rivale di quella dei Sia-Procopio-Tripodi. Le indagini, oltre a ricostruire le fasi della scomparsa e della successiva soppressione di Todaro, hanno portato gli investigatori a delineare compiti e ruoli degli indagati nell’ambito del locale di ‘ndrangheta di Soverato, attivo sin dal 2002 nei comuni di Soverato, Davoli, San Sostene, Montepaone e Montauro.
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