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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gianni Belluscio sui disagi che si sono verificati il Primo maggio sulla tratta ferroviaria tra Cosenza e Paola.
Vi racconto e denuncio quello che è successo martedì 1° Maggio 2012 dalle 17,30 in poi alla stazione di Paola (CS) a me e a circa altre 500 persone e forse di più.
Arrivo con l’Intercity da Roma alle 17,30, con un’ora di ritardo e dunque perdo la coincidenza per Cosenza delle 17,00. Apprendo che il prossimo treno sarà alle 18,30 e mi rassegno ad aspettarlo. Noto intanto che la stazione (e in particolare il binario 1 da dove partirà il mio treno) è letteralmente gremita di persone, complici il 1° Maggio, la giornata di sole e il mare, la fiera che OGNI ANNO si svolge a Paola in questo periodo e i vari treni arrivati con passeggeri che devono raggiungere Cosenza.
Alle 18,15 arriva il consueto trenino che tutti i cosentini conoscono bene e che non so quante persone possa contenere, ma sicuramente non il numero presente in quel momento al binario 1. Questa lampante realtà non può essere sfuggita al capostazione, al personale di Trenitalia e ai poliziotti presenti. E invece, cosa succede? Vengono aperte le porte del treno e la gente inizia a salire spingendosi, urlando, litigando per accaparrarsi la possibilità di salire. Una scena terrificante, ma comprensibile, visto che il prossimo treno è previsto per le 21,30!!!
I poliziotti seguono i fatti con attenzione, ma a quel punto forse non possono fare altro. Il capostazione è introvabile, più volte io ed altri bussiamo alla porta a vetri del suo ufficio, ma non otteniamo né spiegazioni né quantomeno l’onore di vederlo. Tutto questo nella confusione generale, con la gente che perde il controllo, qualcuno si sente male e deve scendere dal treno pieno zeppo, altri continuano ad arrivare e il numero degli aspiranti passeggeri aumenta sempre più. Dopo circa 45 minuti d’inferno finalmente l’altoparlante, che ha nel frattempo funzionato benissimo nell’annunciare arrivi e partenze di altri treni (così come la biglietteria che ha continuato ad emettere biglietti Paola-Cosenza), comunica che verrà istituito un treno straordinario che partirà tra 60 minuti.
Visto che devo aspettare, esco nel piazzale esterno e noto la presenza di un autobus di una ditta privata che reca la tabella “ SERVIZIO SOSTITUTIVO TRENITALIA”, mi informo e scopro che va a Cosenza, ma che per poterlo prendere è necessario avere il biglietto Trenitalia e in più pagare 3 Euro di supplemento. Ovviamente nessuno, me compresa, lo prende, non certo per i 3 Euro, sento commentare, ma per l’evidente e inaccettabile presa in giro da parte di Trenitalia. Quindi il pullman resta fermo lì, inutilizzato. Un “servizio sostitutivo” a pagamento? Trenitalia crea disservizi e al posto di rimborsare i biglietti fa pagare addirittura un supplemento!
Torno in stazione e il treno delle 18,30 è nel frattempo partito carico all’inverosimile, e a terra c’è ancora più gente di prima. Con me c’è una bimba di 7 anni stanchissima e quindi decido di farmi venire a prendere in auto, anche perché nessuno riesce a dirmi quanto grande sarà il treno straordinario, ma posso immaginare che non riuscirò ad entrare nemmeno in quello e forse neanche in quello delle 21,30. Mi siedo su dei gradini ad aspettare il mio “autista” e una signora alla quale confido il mio scoraggiamento per la giornata trascorsa mi dice – e io ascolto sbalordita- “che tutti gli anni durante la fiera è così, che questa scena si ripete ogni anno”. E allora io mi chiedo, visto che tutti gli anni è così, e concludo: PERCHE’ TRENITALIA NON DECIDE DI PROGRAMMARE DEI TRENI STRAORDINARI PAOLA-COSENZA DURANTE IL PERIODO DELLA FIERA DI SAN FRANCESCO?
Ringrazio per l’attenzione e per i miei prossimi viaggi ritornerò, mio malgrado, a fare quel che ho sempre fatto e che fa la maggior parte della gente di Calabria e non solo, cioè evitare di prendere il treno.
Gianni Belluscio
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