2 minuti per la lettura
LAMEZIA TERME – Disagi per i trasporti pubblici urbani per lo sciopero dei dipendenti della Lamezia Multiservizi impiegati nel servizio. Gli autisti, circa 20, lamentano i costanti ritardi con cui vengono pagati gli stipendi (non ancora erogato il salario del mese di aprile) e della quattordicesima mensilità che l’azienda avrebbe dovuto pagare loro a luglio 2011. Bus pubblici fermi quindi oggi nella terza città della Calabria. I dipendenti della società con quasi 300 dipendenti e che oltre al trasporto pubblico gestisce per conto del Comune numerosi altri servizi (igiene urbana, illuminazione pubblica, servizio idrico, aree verdi, manutenzione strade) lamentano anche la mancanza di manutenzione e pulizia degli «obsoleti» bus pubblici (ma anche il non funzionamento dei dispositivi di sicurezza all’interno dei bus pubblici per i quali i dipendenti hanno presentato denuncia alla polizia stradale) e la mancata fornitura delle nuove divise. Stamattina davanti ai cancelli dell’azienda di cui il Comune di Lamezia detiene la maggioranza delle azioni, oltre ai dipendenti c’era il segretario regionale della Faisa – Cisal, Pasquale Mungari (assenti tutti gli altri sindacati) che in particolare ha rilevato il mancato rispetto di un accordo con l’azienda firmato il 4 febbraio 2012. Non è la prima volta che i dipendenti della Multiservizi si fermano, era già accaduto la scorsa estate con gli addetti al servizio della raccolta urbana dei rifiuti. Nelle scorse settimane, inoltre, più volte i dipendenti della cooperativa “Ciarapanì” che, per conto della Multiservizi, si occupa della raccolta differenziata porta a porta, hanno protestato per il mancato pagamento delle fatture da parte della Multisrvizi, un’azienda che tra l’altro vanta rilevanti crediti anche e soprattutto dal Comune di Lamezia che deve alla società, di cui è socio di maggioranza, quasi nove milioni di euro per i servizi prestati dall’azienda al Comune. Una situazione dunque, per la maggiore azienda della città di Lamezia e non solo, sempre più difficile.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA