Nino Spirlì
2 minuti per la letturaL’intervista al commissario Cotticelli (LEGGI) in cui lo stesso prima nega e poi “scopre” di essere l’unico responsabile della redazione del piano operativo covid (che in Calabria ancora manca) si è rivelato un vero e proprio terremoto tanto da suscitare il diretto intervento del presidente del consiglio Giuseppe Conte (LEGGI) che ha annunciato la rimozione immediata dello stesso Cotticelli.
Di questa evoluzione prende atto il presidente facenti funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì il quale ha precisato: «Prendiamo atto con sollievo dell’annunciata volontà del premier Conte di rimuovere, con effetto immediato, il commissario ad acta della Sanità calabrese, il quale, da quasi due anni, ha continuato a provocare danni ormai sotto gli occhi di tutti» per poi aggiungere che quanto accaduto «è la migliore dimostrazione del fatto che noi abbiamo sempre detto la verità circa le responsabilità per la mancata attivazione del piano d’emergenza covid, che ha anche provocato la scelta di dichiarare “zona rossa” la Calabria».
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Ma, al di là del “sollievo” con cui Spirlì accoglie la notizia della decisione di Conte, «la grave situazione attuale – ha sostenuto – impone a tutti di fermarsi un attimo per cercare soluzioni condivise e per riflettere sull’effettiva validità di un Piano di rientro che, da 11 anni, ci costringe a sperperare risorse senza risolvere nessuno dei problemi che affliggono i cittadini calabresi».
A questo punto la richiesta al Governo è chiara e netta: «Concordare con la Regione tutte le decisioni che riterrà di assumere in seguito a questa grave autodenuncia dello stesso commissario Cotticelli». Ma, «allo stesso modo, e alla luce delle inquietanti verità che stanno venendo fuori in queste ore, anche in merito alle attività svolte dalle strutture commissariali, invito il presidente Conte a non procedere con l’approvazione finale del nuovo Decreto Calabria, che non sarebbe altro che un atto di autolesionismo per lo stesso Governo e la maggioranza che lo sostiene e rinnoverebbe, di fatto aggravandolo, un commissariamento che è riuscito solo a inanellare fallimenti su fallimenti».
In conclusione, Spirlì ha annunciato che «la Regione rimane dunque in attesa di una convocazione da parte del premier per discutere del modo in cui, nel prossimo futuro, ci si prenderà cura della salute dei cittadini e della valorizzazione del personale sanitario della Calabria».
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