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COSENZA – E’ stata l’amanita verna, un fungo che gli esperti definiscono simile ai cosiddetti “prataioli” a causa l’avvelenamento per il quale una donna di 45 anni sta lottando tra la vita e la morte nell’ospedale Annunziata di Cosenza. Insieme a lei, hanno riportato conseguenze anche il figlio di 14 anni e il padre di 79.

I funghi erano stati raccolti a Rose martedì scorso. La mattina dopo, a causa dei sintomi dell’avvelenamento, i tre hanno fatto ricorso alle cure sanitarie. Un familiare è andato anche a raccogliere altri funghi dello stesso tipo per mostrarli agli esperti. Le indagini sono state effettuate da due micologi dell’Azienda sanitaria, Ernesto Marra e Orlando Marsico.  

L’amanita verna si potrebbe distinguere dal “prataiolo” – il cui nome scientifico è “agaricus commestibile” – prestando attenzione al residuo che si trova interrato alla base del gambo. Gli esperti, però, raccomandano in ogni caso grande prudenza, chiedendo alle persone che non hanno competenze specifiche di evitare di raccogliere funghi.

Nel 2005 a Parenti, sempre nel Cosentino, si era verificato un altro caso molto grave, che per fortuna non aveva avuto conseguenze fatali. La persona avvelenata era stata però costretta a sottoporsi a un primo trapianto di fegato, che comunque non era stato risolutivo e aveva richiesto anche un secondo intervento.

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