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REGGIO CALABRIA – Una password di cui la dirigente del Settore Finanze del Comune di Reggio Calabria, Orsola Fallara, avrebbe gelosamente mantenuto la riservatezza, non comunicandola neanche ai tre professori nominati a capo del Nucleo di Valutazione dei dirigenti comunali. Emergono nuovi passaggi sul “sistema” che avrebbe causato l’enorme buco nelle finanze di Palazzo San Giorgio. Tra gli atti presenti all’interno degli otto faldoni spediti al Gip con la richiesta di rinvio a giudizio, tra gli altri, anche per l’ex sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, oggi Presidente della Giunta Regionale, ci sono anche le dichiarazioni che, in periodi diversi, i membri del Nucleo di Valutazione hanno reso ai pubblici ministeri Ottavio Sferlazza, Francesco Tripodi e Sara Ombra. A detta dei professori Attilio Gorassini e Antonio Del Pozzo, il Nucleo aveva la possibilità di chiedere singoli atti, ma non di effettuare controlli di iniziativa.
Circostanze confermate da entrambi che si riferiscono al 2009 e che la dicono lunga sulla “onnipotenza” di cui avrebbe goduto, in virtù del proprio rapporto fiduciario con Scopelliti, la dirigente Fallara, morta suicida circa un anno e mezzo fa. Un Nucleo di Valutazione che, però, non avrebbe mai valutato, secondo i tre profili (giuridico, economico e aziendale) Orsola Fallara, che si sarebbe sempre rifiutata di essere esaminata per conseguire l’indennità di risultato. Un sistema, quello messo in atto dalla responsabile del tesoro comunale, su cui, a detta di Gorassini e Del Pozzo, sarebbero stati informati sia l’allora sindaco Scopelliti, sia il fidato City Manager Franco Zoccali, senza, però, che si arrivasse ad alcuna soluzione.
Sull’edizione cartacea il servizio completo a firma di Claudio Cordova
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