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CASTROVILLARI – Il corpo di Denis Bergamini fu evirato. Calci e percosse nella zona dei genitali e infine un plateale taglio. Poi, il giocatore del Cosenza fu lasciato morire dissanguato. Una fine atroce, che era stata documentata già nel 1990, nella perizia firmata dal professor Francesco Maria Avato che in questi giorni sta trovando conferme nei riscontri che la Procura di Castrovillari ha richiesto dopo aver ripreso in mano il caso del giocatore del Cosenza morto misteriosamente nel 1989.
Ieri il Quotidiano anticipava che anche l’esperto Roberto Testi ha confermato che il calciatore era già privo di vita quando è stato travolto dal camion sotto al quale per anni si è voluto far credere che Denis si fosse suicidato. Secondo Testi il suo corpo inerme era invece già stato adagiato in precedenza sull’asfalto della statale 106. Oggi, sull’edizione del Quotidiano in edicola, si svelano le tremende mutilazioni cui fu sottoposto il calciatore. Qualcuno le ha tenute insabbiate per 22 anni, dopo che erano state documentate da Avato, il perito calabrese che tra l’altro, nel frattempo, è diventato celebre per aver firmato le analisi che hanno consentito l’assoluzione di Alberto Stasi nel processo per la morte di Chiara Poggi.
Ora tocca alla Procura di Castrovillari, che ha ripreso in mano quelle carte, stabilire se anche quel gesto degli assassini fu un depistaggio o se davvero il movente del delitto fu passionale.
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