2 minuti per la lettura
GIOIA TAURO – E’ partita alle 19 dall’abitazione della famiglia Pioli a Gioia Tauro la fiaccolata organizzata ad un mese esatto dalla scomparsa di Fabrizio Pioli a cui ha partecipato circa un migliaio di persone. A promuovere la manifestazione il comitato “Io sono Fabrizio” che dal 23 febbraio scorso si è unito intorno alla famiglia dell’elettrauto per reclamare a gran voce che venga fatta luce su una vicenda che lo vede presunta vittima di un “delitto d’onore” per la sua relazione con Simona Napoli. Il corteo si è radunato in via Nazionale 18. Da qui sono state attraversate le vie del centro di Gioia Tauro sino ad arrivare in Piazza Municipio. Il corteo è stato aperto da uno striscione che riportava la scritta “Rivogliamo Fabrizio” ed era portato dai famigliari e dagli amici più stretti del giovane. Numerose le adesioni giunte al comitato da parte di enti, associazioni e rappresentanti politici della Piana di Gioia Tauro, in particolare sono presenti il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, quello di Melicucco, Francesco Nicolaci, l’on. Elio Belcastro e numerosi altri rappresentanti istituzionali. Fabrizio manca dal 23 febbraio scorso, giorno in cui ha incontrato Simona Napoli, la 24enne di Melicucco, sposata e madre di un bambino, con la quale da qualche mese intratteneva una relazione nata sul web. Principali sospettati dell’omicidio di Pioli son il padre ed il fratello della ragazza, Antonio e Domenico Napoli. Il primo è latitante mentre il secondo é detenuto in carcere. A denunciarli è stata la stessa Simona che avrebbe visto il padre puntare una pistola contro Fabrizio. Da allora la ragazza di Melicucco vive sotto protezione in una località segreta dove nelle scorse settimane è stata raggiunta dal figlio di quattro anni. Sabato scorso i Carabinieri,che da un mese stanno setacciando il territorio alla ricerca del corpo dell’elettrauto, hanno rinvenuto la Mini Cooper con cui Pioli si è recato a Melicucco per incontrare Simona. Il veicolo era completamente bruciato e occultato in una campagna di difficile accesso nell’agro di Rosarno. Ieri i militari della sezione investigazione scientifica dei Carabinieri hanno effettuato alcuni rilievi sul Fiat Doblò e sulla Fiat 500 sequestrate e in uso ad Antonio e Domenico Napoli. Sul sedile posteriore dell’utilitaria gli investigatori hanno rinvenuto alcune tracce ematiche. Impossibile al momento determinare se si tratti effettivamente di sangue. Per avere un quadro più delineato bisognerà attendere ulteriori verifiche da parte degli uomini della scientifica. Un particolare sta interessando particolarmente gli inquirenti: sul volante dell’autovettura, nonostante fosse relativamente sporca, non sono state rilevate impronte digitali. Un elemento che fa sospettare che qualcuno abbia potuto ripulire la 500 prima del suo sequestro.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA