Il sequestro eseguito la scorsa estate dai carabinieri
2 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il Comune di Lamezia Terme ha ordinato la demolizione (confermata dal Tar) di un centro benessere, con piscina, costruito senza alcuna autorizzazione, che è stato sequestrato la scorsa estate dai carabinieri. L’immobile, interamente abusivo, è stato costruito in contrada Caronte in prossimità delle terme. Il fabbricato è stato realizzato su area demaniale in zona agricola con vincolo paesaggistico. A seguito del sequestro, il dirigente del Comune ha emesso l’ordine di demolizione del fabbricato. Ma la vicenda è approdata al Tar che, però, ha respinto il ricorso e ha sancito la legittimità del provvedimento del Comune che ha disposto la demolizione che dunque dovrà essere eseguita.
Il Tar, infatti, ha rigetto il ricorso dopo che era stata impugnata l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Lamezia Terme. La ricorrente ha dedotto la nullità del provvedimento per impossibilità dell’oggetto, non potendosi procedere alla demolizione del manufatto, in quanto sottoposto a sequestro penale. «È noto che in materia – scrivono i giudici del Tar – esistono due contrapposti orientamenti giurisprudenziali. Un primo orientamento, assolutamente maggioritario, secondo il quale la pendenza di un sequestro penale sul manufatto abusivo è irrilevante ai fini della legittimità dell’ordine di demolizione avente per oggetto il medesimo bene immobile La tesi opposta è minoritaria ed è basata, essenzialmente, sull’argomento secondo il quale il destinatario dell’ordinanza si trova nell’impossibilità di realizzare la demolizione dell’immobile, proprio in quanto soggetto a sequestro penale».
«Il Collegio ritiene di aderire alla tesi maggioritaria, in quanto, se è da ammettere che, in presenza di sequestro penale dell’immobile, il termine per l’ottemperanza non decorre fino a che la misura non sia venuta meno, purtuttavia non si realizza un’insuperabile impossibilità di eseguire l’ordinanza di demolizione, ben potendo il privato tornare nella disponibilità dell’immobile e ottemperare all’ordine ricevuto, avendo chiesto e ottenuto la restituzione dell’immobile La presenza di un sequestro penale, quindi, incide sulla legittimità del provvedimento di acquisizione del bene al patrimonio indisponibile del Comune o sull’applicazione della sanzione ai sensi dell’art. 31, comma 4 bis, del D.P.R. n. 380/2001, laddove non si sia tenuto conto della misura in atto, ma non sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione. Il ricorso, pertanto, è infondato e deve essere rigettato».
Come si ricorderà, erano stati i carabinieri della stazione di Lamezia Terme Sambiase e della stazione Forestale di Sambiase, a procedere al sequestro dell’immobile, ubicato in contrada Caronte in prossimità delle terme, adibito a centro benessere. Il fabbricato, infatti, riconducibile al noto imprenditore lametino, Salvatore Mazzei, sarebbe stato realizzato in assenza di autorizzazione edilizia e, peraltro, su area demaniale sottoposto a vincolo paesaggistico. Tra l’altro sarebbero stati svolti dei lavori anche quando l’immobile era sottoposto a sequestro e in custodia giudiziale. Dopo i sigilli, dunque, l’immobile ora dovrà essere demolito.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA