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L’ordine dei medici di Catanzaro interviene sul ridimensionamento posti letto all’Azienda Ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» del capoluogo. «Il Consiglio Direttivo dell’ordine – si legge – ha esaminato il decreto n. 136 contestualizzandolo nel quadro dei precedenti provvedimenti di codesta gestione commissariale. Il Consiglio Direttivo ritiene che dopo la drastica, e per molti versi immotivata, diminuzione dei posti letto regionali per acuti, una situazione ancora più grave è stata determinata in provincia di Catanzaro e nell’intera area centrale della Calabria. L’aver gravato solo su quest’area infatti l’intera quota dei posti letto da attribuire all’Azienda Ospedaliera Universitaria per le sue legittime esigenze didattiche e di ricerca rivolte all’intera regione, ha creato – secondo l’ordine – una riduzione di 128 letti dell’Azienda Ospedaliera « Pugliese Ciaccio» (AOPC) di Catanzaro che si aggiunge alla riduzione di 380 letti nell’area centrale della Calabria. Lo stesso Decreto, che assegna all’Azienda Ospedaliera Universitaria un ruolo prevalentemente rivolto alla cura delle malattie-cronico-degenerative, non permette – si evidenzia – alla stessa, in assenza di atti idonei all’integrazione tra le due aziende, di supplire a tale contrazione di posti letto dell’AOPC la cui attività è rivolta prevalentemente al settore dell’urgenza- emergenza. Con tale decisione l’attività dell’AOPC, che già è costretta ogni giorno ad accogliere decine di malati in sovrannumero, finirebbe in un tracollo con conseguente drammatica paralisi che determinerebbe il crollo dei Livelli Essenziali di Assistenza dell’intero comprensorio fino a un vero e proprio disastro sociale». L’ordine, si evidenzia, «non può non sottolineare la gravità di tale pericolo che coinvolge direttamente la sicurezza dei cittadini e pone gli operatori tutti, e i Medici in particolare, in una situazione insostenibile. Per tale ragione chiede di incontrare con assoluta prioritaria sollecitudine codesta gestione commissariale per un sereno esame della situazione e delle possibili scelte alternative. In caso contrario questo Consiglio Direttivo – conlude la nota – percorrerà ogni strada rivolta a tutte le competenti istituzioni, da quella prefettizie a quelle giudiziarie, al fine di ottenere la sostanziale modifica del provvedimento».
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