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POTENZA – Dentro Pittella e Viti e fuori Restaino e Gentile. Con la Sel che “promette” di fare fuoco e fiamme. Questo è quello che ci consegna l’ultima domenica di “ crisi” alla Regione. Le due staffette Restaino – Pittella e Gentile – Viti sono quelle che sembrano essere davvero il punto finale di una verifica – crisi che si prolunga ormai da quasi tre mesi.
Ovviamente non si possono escludere ulteriori colpi di coda o sorprese dell’ultima ora. Ma la cosa certa è che sembra davvero partito il rush finale per il De Filippo bis.
Il presidente della giunta regionale si prepara a incontrare nelle prossime ore gli esponenti dei partiti politici che centrosinistra regionale e poi potrebbe chiudere la “partita” anche domani.
Intanto ieri è stata una giornata febbrile. Subito dopo pranzo, infatti, dalla Regione è stato inviato il documento programmatico. In pratica una sorta di sunto dei vertici e degli incontri che si sono svolti nelle scorse settimane.
Il documento è stato ricevuto dalle segreterie regionali dei partiti della maggioranza nel pomeriggio per gli ultimi approfondimenti.
E ci sono stati. A tal proposito si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri a Potenza il Direttivo regionale del partito di Nichi Vendola. Non è stata una riunione formale. Il documento che contiene al proprio interno le linee guide programmatiche dei prossimi mesi su cui intende puntare il governo regionale e quindi il presidente De Filippo, è stata analizzato attentamente. E secondo quanto è emerso sarebbero state apprezzati gli impegni che riguardano il comparto dell’Ambiente e quello dell’occupazione.
Ma ovvio che al di là delle scelte di programma (sono state già ampiamente discusse nei vari incontri) quello che più interessa in questo momento è il “gioco” degli assessori.
E dalla riunione della Sel sarebbe uscita la condivisione generale sul nome di Gianni Rondinone. Insomma la Sel si è ulteriormente compattata sulla proposta che presenterà oggi a De Filippo: dentro Rondinone nel De Filippo bis. Ma potrebbe non bastare. Perchè secondo le fonti sarebbe stata trovata la quadratura per uscire velocemente da questa fase. Dentro i due esponenti del Pd Pittella e Viti e fuori Restaino e l’esterna Gentile. In questa maniera si ricomporrebbe anche una sorta di riequilibrio di correnti e territoriale nel partito democratico lucano. Viti rappresenta il “Materano” e l’anima ex democristiana del Pd. Certo in questa maniera verrebbe premiata l’ala che fa capo al senatore Carlo Chiurazzi e al sindaco di Potenza Vito Santarsiero ai danni di quella del deputato Salvatore Margiotta del segretario provinciale Antonello Molinari e dello stesso Erminio Restaino.
Questa dinamica di rimodulazione interna al Pd si completerebbe anche con un’ulteriore staffetta: Viti assessore lascerebbe la carica di capogruppo a favore di Luca Braia.
In questa maniera anche la corrente interna che fa capo alla senatrice Antezza troverebbe un proprio “tornaconto”.
Ovvio che questa soluzione lascerebbe molti dissapori nella coalizione. A partire proprio dalla Sel di Petrone e Romaniello. Secondo le indiscrezioni quelli di Sinistra ecologia e libertà, qualora fossero esclusi per la seconda volta dalla giunta, potrebbero anche decidere di uscire clamorosamente dalla maggioranza.
Ma malumori ci sarebbero anche tra gli altri alleati.
Da parte dei Popolari uniti di Antonio Potenza che da mesi lamentano l’esclusione da qualsiasi tipo di cogestione della governance.
Non farebbero salti di gioia per una soluzione tutta interna al Pd anche i socialisti di Livio Valvano e Rocco Vita.
Ma il tempo stringe e in ogni caso la chiusura lascerà tracce.
Salvatore Santoro
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