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Il borgo del Materano sfida Palermo e Ostuni. L’investimento totale previsto supererebbe i 5 milioni di euro (2 sono solo per riqualificare il centro storico). Anche il “paesologo” Franco Arminio tra gli autori del Dossier
ALIANO (MT) – «Il paese non si vedeva arrivando, perché scendeva e si snodava come un verme attorno ad un’unica strada in forte discesa, sullo stretto ciglio di due burroni, e poi risaliva e riscendeva tra due altri burroni, e terminava sul vuoto»: così Carlo Levi descriveva Aliano. Ottant’anni dopo il confino in terra lucana del medico scrittore-pittore, il paesino è diventato ben più visibile – anche mediaticamente – proprio grazie al soggiorno dell’autore del “Cristo si è fermato ad Eboli”, lì sepolto, e al parco letterario che ne porta il nome, oltre al festival La Luna e i Calanchi. Le premesse per sognare di diventare Capitale della Cultura italiana nel 2018.
Facendo seguito alla manifestazione di interesse con la quale il 30 maggio ha trasmesso al Focus Point “Capitale della Cultura” – MiBact la comunicazione dei dati per la partecipazione al bando ministeriale, mercoledì scorso il Comune di Aliano ha inviato il dossier di candidatura inerente il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2018”. Il paese reso celebre dall’esilio di Carlo Levi concorre ufficialmente assieme ad altre città più o meno grandi come Palermo, Comacchio e Ostuni, che si sono già candidate nelle settimane scorse.
IL PROGETTO E I RESPONSABILI La struttura responsabile per l’elaborazione e promozione del progetto, per la sua attuazione e per il monitoraggio dei risultati è il Parco Letterario “Carlo Levi” Scarl – attivo dal 1998 – nella persona del presidente, legale rappresentante, Antonio Colaiacovo, mentre la Struttura di progetto che ha redatto le 60 pagine di Dossier (in copertina un’illustrazione di Fabrice Moireau) è composta da Giuseppe Serra, Domenica Maria Rinaldi, Pietro Dilenge, Luigi Bubbico. Lodovico Alessandri, Angelo Colangelo, Nicola D’Imperio, Franco Arminio (mente del festival agostano), Gaetano De Luca, Cristina Florenzano e Giovanni Risi.
Del Comitato promotore fanno parte Luigi De Lorenzo, da poco riconfermato sindaco di Aliano (presidente), da Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, Francesco De Giacomo, presidente della Provincia di Matera, Gerardo Travaglio, commissario dell’Azienda Promozione Turistica Basilicata, dagli stessi Colaiacovo e Dilenge (presidente del Circolo Culturale “Nicola Panevino”), Rosalba Cestari, presidente di Winfly Srl, Alfredo Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica, Stanislao De Marsanich, presidente “Paesaggio culturale italiano Srl” I Parchi Letterari, e Rossella Tosto, direttore di Trm.
A 10 ANNI DAL PRIMO RICONOSCIMENTO «Aliano – si legge nel dossier inviato al ministero – è un paese di mille abitanti. Nel 1951 ne aveva 2300. Aliano dispone di 96 chilometri quadrati di territorio. La densità abitativa è una delle più ridotte d’Italia: undici abitanti per chilometro quadrato». Lo stesso ministero per i Beni e le Attività culturali, esattamente dieci anni fa ha dichiarato l’ambito territoriale “Centro storico di Aliano e aree calanchive limitrofe” «di notevole interesse pubblico, sottoponendo l’area a tutti i vincoli e prescrizioni di legge».
LE SPESE Gli investimenti relativi al progetto Aliano capitale italiana della cultura 2018 sono quelli derivanti dagli interventi di riqualificazione, ristrutturazione urbana, attività culturali ed infrastrutturali in genere, recupero di complessi di architettura rupestre, strutture di parcheggi e di info point per i turisti: il totale previsto è di 3 milioni 335mila euro (2 milioni solo per la riqualificazione del centro storico), cui andrebbe ad aggiungersi 1,8 mln di “spese operative”, in particolare 500mila euro suddivisi tra Comune e Regione, 50mila da Provincia, Parco Letterario, Apt, e Winfly, 100mila da sponsor vari e un milione dal ministero.
Il sogno del borgo leviano potrebbe avverarsi un anno prima che si realizzi quello di Matera.
e.furia@luedi.it
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