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In attesa che la situazione si concluda positivamente, il quadro resta più o meno grave variando tra le province e le città della Calabria per quanto riguarda generi alimentari e benzina. A Cosenza e hinterland, rifornimenti di carburante chiusi per prodotto esaurito. Nei supermercati, farina e acqua sono in esaurimento, mentre frutta e verdura non sono presenti negli scaffali come nelle situazioni di normalità.
A Catanzaro, il capoluogo di regione, si apprende che a mancare siano soprattutto la pasta e il latte. Mentre sul fronte della benzina bisogna segnalare che il coordinatore provinciale dell’associazione benzinai precisa che il carburante è assente per le difficoltà di rifornimento sulla piazza di Vibo Valentia. I trasporti locali, AMc hanno fatto rifornimento scortati dalla Questura su imput del Prefetto.
A Reggio Calabria, l’allarme è alto in particolare nella Piana dove mancano acqua e latte e farina per il pane. I sindaci dell’area inoltre, invitano a non depositare rifiuti nei cassonetti e tra i cittadini una reazione di rabbia nei confronti dei camionisti. Raccolta rifiuti a rischio anche nelle aree urbane di Corigliano-Rossano e Lamezia Terme a causa della protesta degli autotrasportatori.
Scivolando a Reggio Calabria città, invece, inizia a scarseggiare di tutto, anche la farina. Secondo quello che si apprende i paneggiatori sono preoccupati, manca il latte fresco e il lievito di birra. Quello che non manca invece a Reggio sono la frutta e la verdura mentre sul fronte dei rifiuti, la raccolta si svolge a rallentatore su tutta la zona e le linee di autobus che servono le scuole stanno finendo le scorte di carburante. In alcune zone e in particolare nella Piana, le scuole potrebbero decidere di chiudere per la difficoltà degli studenti a raggiungere gli edifici.
A Lamezia Terme, la situazione non è molto critica e le scorte di pasta e latte reggono per il momento grazie alle riserve dei magazzini. Sempre a Lamezia il Gruppo SIDA in una nota comunica che «appoggia i trasportatori e condivide in pieno le motivazioni che hanno portato allo sciopero» ma le prefetture di Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo e Catania hanno emesso un’ordinanza prefettizia, su input dell’AMIA, che intima la SIDA di Lamezia a procedere al trasporto dei rifiuti alla discarica di Gioia Tauro.
Crotone è senza benzina e gasolio e manca qualche genere alimentare come latte fresco, latticini e formaggi, ortofrutta e croccantini per gatti. A Vibo Valentia le scorte ci sono ancora, soprattutto nei grandi esercizi commerciali. Nelle piccole rivendite, invece, le cose vanno paradossalmente bene perchè la protesta dei tir ha dato un via libera agli affari. Solo che le scorte vanno esaurendosi e dunque i negozi tra poco non reggeranno la richiesta degli utenti.
BENZINA, DISTRIBUTORI A SECCO IN TUTTA LA REGIONE
A quattro giorni dall’inizio dei presidi degli autotrasportatori in Calabria i distributori sono rimasti ormai senza carburante. La penuria di gasolio e benzina, da nord a sud della regione, riguarda sia la rete autostradale che le stazioni di servizio urbane e della rete stradale ordinaria.
«Al momento – dice Antonino Pedà, presidente regionale della federazione gestori degli impianti stradali che aderisce a Confcommercio – la situazione è questa. Si spera in uno sblocco della situazione nelle prossime ore. Da parte delle società petrolifere c’è la massima disponibilità a venire incontro alle esigenze dei gestori e a rifornire nel giro di poche ore.
Per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria abbiamo da tre giorni sollevato la questione inviando dei telegrammi al Prefetto, senza però ottenere fino ad ora alcuna risposta».
«Abbiamo notizia – aggiunge Pedà – che da Vibo Valentia una prima autocisterna con 35 mila litri dovrebbe partire a breve per rifornire la stazione di servizio di Cosenza est scortata dalla forza pubblica. Speriamo che la cosa si possa ripetere anche per le altre strutture delle altre province della regione».
LA COLDIRETTI REGALA LATTE, FRUTTA E VERDURA
Oggi gli agricoltori della Coldiretti di Calabria regaleranno ai pensionati e alle famiglie in difficoltà il latte, la frutta e la verdura bloccata, a causa dello sciopero dei Tir, nei campi e nei magazzini mentre gli scaffali sono vuoti ed i prezzi alti. L’iniziativa si svolgerà a partire da Lamezia Terme presso lo spaccio aziendale dell’azienda agricola Arcuri Antonio dalle ore 10, in via Pietro Mancini dove si distribuiranno finocchi e verdure. Anche a Cosenza in Piazza 11 settembre e in Piazza Matteotti verranno regalati a pensionati e famiglie confezioni di latte fresco, clementine e arance. A Reggio Calabria, presso il Convento San Francesco, via Sbarre centrali, verranno consegnate arance e clementine alla mensa per i poveri. «Gli agricoltori italiani – si legge in una nota – perdono 50 milioni al giorno per l’impossibilità di commercializzare il proprio prodotto mentre per i consumatori è sempre più difficile fare la spesa con gli approvvigionamenti che scarseggiano ed i prezzi che aumentano», afferma il presidente regionale Pietro Molinaro. «L’obiettivo della Coldiretti – continua il comunicato stampa – è denunciare le perdite subite dagli agricoltori a causa del blocco della circolazione ma anche quello di combattere le speculazioni che si stanno verificando al dettaglio, dove si rileva un rincaro anomalo dei prezzi. Infatti, lo sciopero dei tir in Calabria mette a rischio poco meno di un milione di chili di prodotti alimentari deperibili al giorno, tra frutta, verdura, latte».
ANCHE I PESCATORI SUL PIEDE DI GUERRA
Anche la categoria dei pescatori, dopo quella degli autotrasportatori, è in protesta. Un disagio a 360 gradi che ha le sue radici nell’impossibilità di svolgere la propria attività a causa dei costi ordinari diventati insostenibili e finisce, come conseguenza diretta, per ripercuotersi nella vita quotidiana fatta di stenti e privazioni. Mentre era in corso il presidio dei pescatori nella darsena del porto di Gioia Tauto, con pescherecci attraccati e una cinquantina di marinai disposti lungo la banchina, intorno alle 11.30, è arrivato sul posto anche il coordinatore della sommossa degli autotrasportatori, Tommaso Alessi, che ha incontrato il rappresentante della categoria dei pescatori in agitazione, Francesco Madafferi. Un colloquio di circa un’ora fra i due, nel quale sono state espresse parole di reciproca solidarietà per le problematiche in atto, alcune delle quali comuni ad entrambe le categorie, come, ad esempio, quella del rincaro del gasolio.
In attività come la pesca e il trasporto, infatti, gli aumenti del costo del carburante sono dei veri e propri salassi che incidono in maniera assai significativa nel rapporto entrate/uscite. «A causa dell’abolizione delle agevolazioni sull’Iva della nafta per le barche, prevista dal governo Monti, saremo costretti a pagare la nafta per intero», lamentano i pescatori provenienti da Gioia Tauro, Bagnara, Nicotera, Catanzaro Lido, Soverato e Roccella Jonica. Il gasolio costa ai pescherecci 80 centesimi al litro, a cui si dovrà sommare l’Iva al 21%, arrivando a costare cosÏ quasi un euro. L’altra divergenza riguarda la licenza di pesca a punti per la quale l’Italia ha dovuto adeguarsi alle disposizioni comunitarie europee. «Si parte da zero – dicono i pescatori – e vengono assegnati punti in base alle eventuali infrazioni compiute, prevedendo tre scalini di gravità, da 18, 36 e fino a 90 punti, quando scatta il ritiro della licenza e la cancellazione della barca dal registro. In caso di vendita del peschereccio – affermano i pescatori – le penalità subite passano automaticamente al nuovo acquirente».
Tra le infrazioni più temute dai pescatori figura quella sulla pesca di esemplari sottotaglia che vale 5 punti di penalità. Questi i motivi principali dello sciopero che coinvolge solo le piccole e medie imprese della pesca a strascico. Il comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, Diego Tomat, anche lui è stato a colloquio con i manifestanti. «Bisogna dare il giusto risalto al vostro disagio – ha affermato Tomat rivolgendosi ai pescatori – Come Capitaneria siamo vicini alle vostre problematiche anche se non possiamo intervenire direttamente perchè il nostro ruolo è un altro». Intanto da Roma si aspetta l’esito delle riunioni tra i delegati delle categorie e i rappresentanti istituzionali del governo Monti. Domani, comunque, è l’ultimo giorno di fermo concesso.
LA REGIONE VICINA AI CAMIONISTI
«Siamo vicini agli autotrasportatori calabresi, ben comprendiamo le loro difficoltà. Questa mattina con il Presidente Scopelliti a Catanzaro ci recheremo in un presidio e gli manifesteremo la vicinanza della Regione». Ad affermarlo in una note è il vice capogruppo in consiglio regionale del Pdl Fausto Orsomarso: «Il prossimo 2 febbraio a Roma nell’incontro con il Ministro Passera – ha aggiunto – illustreremo le difficoltà del comparto che in Calabria si arricchiscono di ulteriori elementi legati alle nostre infrastrutture e all’orografia del territorio. Un comparto che in passato non ha avuto adeguata rappresentanza ai tavoli romani. Respingiamo al mittente le accuse di qualcuno poco informato che associava gli autotrasportatori alla mafia. Si tratta di onesti lavoratori che godono della nostra fiducia e del nostro appoggio».
Per Laratta tutto ciò è paradossale «Mentre la Regione Calabria ha aumentato di 3,12 cent al litro la tassa regionale sui carburanti a partire dai 1° gennaio 2011, il presidente della stessa regione porta la solidarietà a quegli autotrasportatori che hanno paralizzato l’Italia e la Calabria in segno di protesta contro il caro-carburanti. E allora perchè, e lo proponiamo a Scopelliti, non toglie l’aumento dell’accise proprio agli autotrasportatori?»
Solidarietà dal PdlLaratta: «Scopelliti riduca le accise»
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