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Ci aveva già provato una volta, e al secondo tentativo c’è riuscita portandosi via il figlioletto di diciotto mesi in Ucraina col chiaro intento di non farlo vedere più al papà, un funzionario di banca che vive a Rende. Della vicenda sono stati informati ieri l’Interpol e l’ambasciata italiana. La sottrazione del minore risale a sabato scorso: la donna, un’ucraina di nome Giulia, ha lasciato Cosenza in pullman, raggiungendo dopo un lungo viaggio il suo paese d’origine, portando con sè, e all’insaputa dell’ex convivente, il piccolo. La denuncia è stata presentata ieri mattina dall’avvocato Gianpiero Calabrese, che rappresenta il funzionario che di punto in bianco si è trovato senza il figlio. Dopo la separazione dalla compagna ucraina, risalente a un anno fa circa, i giudici del Tribunale per i minorenni di Catanzaro lo scorso 28 giugno avevano disposto l’affido condiviso. In sostanza il figlio stava a casa della madre, in viale della Repubblica, e il padre poteva tenerlo con sè il fine settimana. Lo scorso 30 dicembre il primo colpo di scena. Il funzionario di banca, 40 anni, va a casa dell’ex convivente per prendere il figlio ma arrivato, scopre che la donna è scappata col piccolo con l’intento di raggiungere l’Ucraina. Dopo qualche ora riceve una telefonata dall’aeroporto di Fiumicino dalla Polizia di Frontiera,che gli comunica di aver fermato l’ucraina che stava per prendere l’aereo col figlioletto. Il funzionario nega il consenso per la partenza, prende l’auto e sgomma verso la Capitale. Giunto all’aeroporto, scopre però che l’ex convivente è andata via. Col cuore in gola raggiunge le fermate dei bus con direzione Ucraina. Arriva pure a Napoli, ma dell’ex convivente, che cerca inutilmente di contattare anche tramite telefono cellulare, e del figlioletto nessuna traccia. Non sapendo più che fare, arriva a Cosenza e va di nuovo in viale della Repubblica, dove l’ex compagna vive insieme alla madre. Dei due però ancora nessuna traccia. L’uomo raggiunge quindi il comando provinciale dei carabinieri. Un maresciallo dell’Arma si mette subito a sua disposizione e contatta personalmente la madre della fuggitiva, la quale gli dice che la figlia è a Cosenza e che non farà mai vedere il piccolo al papà. Un calvario che prosegue anche nei giorni successivi e l’uomo non riesce a vedere il figlio.
Lo scorso 10 gennaio, l’avvocato Calabrese presenta un’istanza al Tribunale per i minorenni, chiedendo l’affido esclusivo al padre. L’ucraina però anticipa tutti, e, figlio in braccio, sabato riparte da Cosenza, riuscendo questa volta a raggiungere l’Ucraina in pullman. Proprio questa mattina l’avvocato Calabrese, insieme al collega Saverio Caruso, presenterà a Catanzaro una nuova, e questa volta urgente, richiesta di affido esclusivo. Seguirà la richiesta di estradizione, nei confronti della madre naturale, che sarà formalizzata presso le procure di Cosenza e Roma.

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