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Blocco totale del servizio pubblico che svolge nel territorio provinciale, regionale e interregionale, da ieri mattina per lo sciopero dei dipendenti dell’azienda dei trasporti Genco. Gli autisti, circa una ventina, si sono fermati per scioperare «ad oltranza, finchè – come hanno dichiarato – non si avvieranno le trattative con l’azienda». Dal canto suo, invece, la ditta di trasporto «contesterebbe le modalità dello sciopero, considerato non rientrante nell’ambito del legale». Comunque sia, dalle prime ore del mattino un gruppo di dipendenti della società Genco, insieme al delegato sindacale della Cisal, giunto da Crotone, Pasquale Mungari, hanno proclamato lo sciopero rimanendo a protestare davanti la sede di lavoro. «Gli autisti si sono fermati spontaneamente perché è da anni che tentano di indurre l’azienda Genco a cambiare le condizioni di lavoro, considerate da noi disastrose», ha spiegato il rappresentante sindacale Mungari, il quale ha aggiunto che i dipendenti «percepiscono al mese uno stipendio di fame per 39 ore settimanali. Inoltre – sempre in base a quanto dichiarato dal delegato sindacale – la paga base stabilita dal minimo tabellare sarebbe al di sotto di 400 euro per le 39 ore settimanali. La ditta in questione in pratica darebbe meno di quanto pagano le altre aziende di trasporto locale e regionale», ha ribadito Mungari. Secondo il delegato sindacale, comunque, risulta incomprensibile il problema di pagamento in quanto l’azienda percepirebbe i contributi della Regione Calabria, con i quali retribuisce così i dipendenti».
Lo sciopero ovviamente – ha sottolineato – sarà ad oltranza, fin quando si inizierà una trattativa e si avvierà un accordo «apprezzabile, che finora non è stato possibile, anche perché non gli sarebbe stata riconosciuta dall’azienda la rappresentanza sindacale».
In sostanza, ha sottolineato, «la ditta Genco non rispetterebbe in particolare il contratto nazionale del lavoro, poiché ai lavoratori, inoltre, non verrebbe pagato lo straordinario e non si riconoscerebbero altre prestazioni previdenziali. «Comunque sia, chiediamo scusa alle persone – hanno affermato quasi a unanimità gli scioperanti – per il disagio procurato oggi, facendo mancare il trasporto a molti pendolari della zona e della regione, ma non potevamo fare altrimenti».
Dal canto suo, la controreplica è pervenuta dalle parole del direttore dell’azienda Genco, Enzo Renda. «Gli autisti mi hanno chiamato per avvisarmi che dagli autobus di tutti i punti di partenza erano scomparse le chiavi e che da oggi si sarebbero messi in sciopero. Riteniamo ancora più grave – ha continuato a raccontare – che lo sciopero sia stato proclamato all’improvviso senza alcun preavviso, impedendoci di effettuare il minimo servizio di trasporto pubblico, che per regolamento va comunque eseguito. Per tale motivo – ha aggiunto il direttore dell’azienda – consideriamo lo sciopero e tutta l’azione sindacale non rientrante nei limiti delle procedure legali. Riconosciamo il diritto allo sciopero – ha sostenuto Renda – ma nelle modalità consentite dalla legge. Essendo, il nostro, un servizio pubblico dobbiamo ricevere sempre un preavviso di sciopero per avere la possibilità reale di organizzarci e consentire, sempre in base a quanto stabilito, il minimo servizio di trasporto agli utenti».
Ieri, infatti, secondo Renda quasi mille studenti dell’hinterland vibonese, e cioè quelli del territorio di Filadelfia e della zona che da Zungri arriva a Vibo, sono rimasti a casa, come pure i lavoratori pendolari. In più, «per il trasporto interregionale verso Roma abbiamo dovuto rimborsare circa 40 biglietti».
Ieri poi, intorno alle 18,30 è giunta notizia dello svolgimento dell’incontro in Prefettura, dove il direttore della ditta Genco avrebbe esposto la situazione creatasi per le modalità adottate dagli scioperanti. Dalla Prefettura, secondo quanto appreso, «sarebbe stata poi inviata alla commissione di garanzia la richiesta per la valutazione di interruzione di pubblico servizio».
Intanto, per la mattinata odierna circa 800 studenti dei 35 comuni, dove l’azienda Genco attua il servizio di trasporto, sono costretti a dover provvedere personalmente a raggiungere il capoluogo per evitare così di perdere una giornata di lezione.
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