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«Dopo vent’anni il ricordo del maresciallo Salvatore Aversa e della sua adorata moglie Lucia Precenzano, sono vivi nella mente dei poliziotti calabresi come esempio di forza e di rettitudine sul lavoro e in famiglia». Sono le parole di Giuseppe Brugnano (in foto), segretario regionale del Coisp (il sindacato indipendente di polizia), alla vigilia dell’anniversario del duplice omicidio avvenuto a Lamezia Terme. Il Coisp, vent’anni dopo, ricorderà i coniugi Aversa in una manifestazione che si svolgerà a Lamezia Terme il prossimo 23 gennaio ed alla quale parteciperanno diversi rappresentanti nazionali tra i quali il segretario generale del sindacato Franco Maccari.
«Il 4 gennaio del 1992, mani assassine – prosegue Brugnano – colpivano Salvatore Aversa, reo, agli occhi di quell’antistato che si annida negli angoli della società civile, di essere un investigatore integerrimo, servitore dello Stato in maniera incondizionata fino all’estremo sacrificio. Ma perchè la punizione sembrasse ancor più grande gli assassini non si accontentarono di colpire lo Stato attraverso la morte di uno dei suoi rappresentanti più autorevoli ma inflissero un dolore più grande, lasciando tre figli senza un padre e senza una madre. I risultati raggiunti dalla polizia di Stato in questi vent’anni sono stati, come ha detto recentemente il Capo della Polizia, encomiabili, e questo ha reso omaggio alla memoria di chi come Salvatore Aversa ha combattuto la malavita fino all’estremo sacrificio. Ma ancora troppe zone grigie esistono in Calabria, ancora troppo sole e troppo esposte sono le Forze dell’Ordine chiamate, in alcune regioni più che in altre, a confrontarsi con una delinquenza attrezzata che ha affinato, da quel 4 gennaio di vent’anni fa, i suoi modi di colpire».
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