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Ospite della trasmissione di Rai Uno, “Unomattina”, il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha analizzato, insieme all’altro ospite Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, le ripercussioni della manovra del Governo Monti sugli enti locali.
«Questa è l’ennesima manovra – ha detto Scopelliti – che avrà delle ripercussioni sulle regioni e quindi, a cascata, sui cittadini. In questa circostanza abbiamo ribadito il concetto che questi tagli sono diretti a servizi importanti al cittadino come il trasporto pubblico o la sanità ai servizi. Tagli che verranno recuperati attraverso l’innalzamento dei tributi. Quindi la formula del recupero delle risorse da parte delle regioni in parte sarà fatta attraverso l’introduzione di ulteriori tasse. Noi abbiamo una difficoltà reale come Regione Calabria, un taglio rispetto allo scorso anno di risorse libere di circa 70 milioni di euro che per il nostro bilancio non sono pochi e pregiudicano l’azione amministrativa di una regione soggetta al Piano di rientro nel campo della sanità dove abbiamo ottenuto, appena ieri, un risultato straordinario al Tavolo Massicci, con l’apertura alla premialità di circa 220 milioni di euro. Linfa nuova per dare risposte al comparto della sanità. Ci sono però anche settori delicati che fanno riferimento a fasce più disagiate e che ci vedono impegnati nel recuperare risorse per colmare queste difficoltà».
Rispondendo ad una domanda sul taglio delle Province, Scopelliti ha detto che «il provvedimento sarà attuato alla scadenza delle Province. Nel frattempo le regioni dovranno legiferare per recuperare alcune deleghe che erano state attribuite. Il tutto favorisce il sistema paese non certamente e in maniera diretta il sistema regione. È comunque una scelta coraggiosa, una scelta che era già nel programma del governo Berlusconi e che oggi il presidente Monti ha proposto, ma che così come altri provvedimenti verrà diluito o a volte annullato».
Ad un’altra domanda sulla quantità di dipendenti della Regione, definita da Di Mare «la più grande industria della Calabria», Scopelliti ha detto che «andremo in aula lunedì e martedì, il bilancio già chiuso e approvato, ma non è facile, rispetto ai tanti appelli lanciati sopratutto alle regioni del Mezzogiorno. Noi abbiamo un problema serio, quello di avere risorse da poter spendere e per via del vincolo di rispetto del patto di stabilità, abbiamo risorse in cassa ma non le possiamo utilizzare. Se spendiamo e sforiamo il patto di stabilità poi veniamo additati come pessimi amministratori e allo stesso tempo abbiamo difficoltà a pagare gli stipendi, a pagare i fornitori, a pagare i servizi erogati dalla regione e ci troviamo sui giornali dove ci additano come pessimi pagatori. Abbiamo fatto un appello al governo ed è arrivato un riscontro positivo, il ministro Barca è riuscito a far inserire un provvedimento che consente l’innalzamento a un miliardo di euro in aggiunta alla quota attuale da spalmare sulle regioni per il prossimo anno e questo potrà darci un po di respiro, perchè accade che o paghiamo i servizi altrimenti corriamo il rischio di non raggiungere il target della spesa sui fondi comunitari che è un altro problema. Questa mattina con il premier Monti firmeremo l’accordo già approvato al tempo del ministro Fitto con il commissario europeo Hahn su quattro direttrici importanti, istruzione, banda larga, occupazione e infrastrutture come le ferrovie che uno dei grandi temi di discussione del Sud. La grande disattenzione delle ferrovie ma anche delle società partecipate dallo Stato facenti capo al Ministero dell’economia molto distratte rispetto ai temi dell’emergenza del Mezzogiorno. Questo accordo ci consente di recuperare risorse non ancora investite per finalizzare e canalizzare su questi grandi progetti».
Sul tema della disoccupazione , Scopelliti ha detto che «con il fondo sociale europeo e sull’utilizzo dei fondi comunitari, concordando con il commissario europeo, stiamo ipotizzando il recupero di risorse non giuridicamente vincolate, ovvero quelle che non hanno un beneficiario finale già definito per recuperare centinaia di milioni di euro e poterli investire su un bando che la regione Calabria ha fatto. Questo significa dare agevolazioni alle imprese e avere occupazione duratura. Un progetto che ci ha portato già a 3.500 posti di lavoro nuovi nel giro di pochi mesi e che comporterà, in ipotesi avallata dall’Ue, a nuovi ulteriori 10/12 mila posti di lavoro nel giro dei prossimi mesi. È l’obiettivo su cui stiamo lavorando cercando di dare risposte importanti. Il problema vero in Italia e nel Mezzogiorno è il sistema della burocrazia. È difficile attrarre nuove imprese se non c’è una burocrazia che subisca una stagione di grande riforma. Meno vincoli e meno ritardi sono i fattori che condizionano lo sviluppo della crescita».
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