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«Il Comune di Rende, nell’affermare la linearità dei pubblici comportamenti ritiene utile precisare che, nell’ambito di politiche tese a supportare percorsi diretti al riscatto sociale ed al reinserimento, ha fatto ricorso, per l’espletamento di alcuni servizi comunali, seguendo il dettato della legge e con chiare e legittime procedure, all’attività delle cooperative di Tipo B, cosiddette del disagio, tra le quali ‘Rende 2000’». È quanto sostiene l’Amministrazione comunale di Rende in relazione all’inchiesta della Dda nella quale sono indagati l’ex sindaco Umberto Bernaudo e l’ex assessore comunale Pietro Ruffolo. I due politici sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio. Secondo l’accusa avrebbero affidato lavori alla cooperativa «Rende 2000», che per gli investigatori era riconducibile a Michele Di Puppo, arrestato ieri e ritenuto un esponente di primo piano della cosca Lanzino-Presta-Di Puppo di Cosenza, in cambio del sostegno del gruppo criminale alle elezioni provinciali del 2009. «Successivamente – prosegue la nota – nel 2008 è stata costituita dal Comune, nelle forme e con le procedure di legge, la ‘Rende Servizi Unipersonale Srl’ la cui proprietà è detenuta al 100% dal comune stesso. A questa sono stati affidati in house i servizi comunali di fognatura, nettezza urbana e spazzamento, cura del verde, servizio scuolabus, servizi cimiteriali, scale mobili nonchè la manutenzione dei beni di proprietà comunale ed, ovviamente, il Comune ha corrisposto nel tempo i compensi per le attività svolte». «Pur trattandosi di fatti lontani nel tempo – prosegue la nota – si è potuto acquisire che il signor Di Puppo non è mai stato dipendente del Comune di Rende, bensì della cooperativa ‘Rende 2000’ probabilmente dal luglio 2005, con un contratto di due ore giornaliere, ed è stato, insieme a tutto il personale della predetta cooperativa, successivamente assunto dalla ‘Rende Servizi Unipersonale Srl’ che è subentrata nell’esecuzione dei servizi di competenza comunale alla ‘Rende 2000’ «L’Amministrazione Comunale di Rende – è scritto ancora nella nota – con riferimento alle recenti vicende giudiziarie tiene innanzitutto a ribadire la qualità civile, morale ed economica della città, che ha raggiunto alti livelli di qualità della vita e di sviluppo grazie al pacifico, appassionato e lineare impegno di tutta la comunità rendese, complessivamente da sempre impegnata a tenere lontano ogni fenomeno di degenerazione sociale grazie al lavoro del mondo della cultura, della scuola, dell’imprenditoria e della civica amministrazione». «Nel confermare la propria fiducia nell’autorità giudiziaria – conclude la nota – il Comune di Rende auspica che al più presto possano chiarirsi nel contraddittorio tra le parti fatti e responsabilità, nella convinzione che generalizzazioni ovvero indefiniti riferimenti a territori non giovino a quanti, ognuno dalla propria postazione, agiscono quotidianamente per il rispetto della legalità ed al servizio dei cittadini. Corre l’obbligo, infine, di manifestare apprezzamento ai circa 200 dipendenti della ‘Rende Servizi Unipersonale Srl’ che quotidianamente svolgono il loro lavoro al servizio della città».

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