L’ex tabacchificio
2 minuti per la letturaPOTENZA – Altri 3 contagiati tra una decina di lavoratori stagionali arrivati nei giorni scorsi a Palazzo San Gervasio, dopo il trasferimento in una struttura di Potenza dei primi 8 risultati positivi al covid 19, e la sanificazione dei locali del centro di accoglienza allestito nell’ex tabacchificio. È riapparsa idealmente nell’Alto Bradano, tra i campi bisognosi di manodopera per la raccolta di frutta e ortaggi, la “porta” d’ingresso del coronavirus in Basilicata.
A fotografare la situazione è stato il bollettino epidemiologico diffuso ieri dalla task force regionale incaricata della gestione della crisi. Anche se tra i sanitari si tende ancora a ridimensionare i rischi evidenziando la sostanziale segregazione della comunità degli stagionali, perlopiù migranti di origine subsahariana rispetto alle comunità dei paesi che li ospitano. A partire proprio da Palazzo San Gervasio.
In giornata dovrebbe essere sottoposta a tamponi un’altra decina di lavoratori ed è probabile che salti fuori qualche altro caso. Da capire, quindi, c’è se anche stavolta dalla Prefettura opteranno per ripristinare quanto prima l’operatività dell’ex Tabacchificio (trasformato in centro di accoglienza per combattere la piaga del caporalato), inviando i positivi in strutture di accoglienza in altre località, o si cambierà registro lasciando ognuno dove si trova. Un’ipotesi, quest’ultima, che rischia di non fermare l’afflusso di nuovi stagionali in zona, attratti dalle offerte di lavoro nei campi, consegnando un’intera area della regione al lavoro nero e a un pericoloso cono d’ombra sanitario.
Dagli ultimi tamponi processati nei laboratori pubblici e privati al servizio del sistema regionale dell’emergenza sarebbero almeno 8, in totale, i nuovi contagi emersi. Oltre ai 3 di Palazzo San Gervasio, infatti, sarebbero stati individuati e dovrebbero essere ufficializzati in giornata: un richiedente asilo ospite in un centro di accoglienza a Senise; una delle persone, a Barile, con cui era entrato in contatto l’operaio della Fca di Melfi in quarantena da una settimana; un cittadino di Tursi; una cittadina residente a Matera, ma domiciliata a Policoro, che si era sottoposta a tampone in un centro privato, e un altro residente di Policoro. Ieri il grosso delle verifiche si è concentrato soprattutto sul caso di Senise dal momento che l’uomo lavorerebbe in una stabilimento della zona con una trentina di altre persone.
È attesa, invece, per l’esito dei tamponi sui contatti dell’ultima contagiata segnalata a Lauria, e di un riscontro sulla stessa per alcune circostanze che ieri hanno fatto pensare a una falsa posività. Idem per i familiari dell’uomo di San Severino registrato tra gli infatti martedì, che sarebbero positivi a un test rapido, considerato poco attendibile, di quelli a disposizione del Comune di Chiaromonte.
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