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Da dicembre i treni superveloci e il collegamento con l’aeroporto di Fiumicino si aggiungeranno ai pullman che confluiscono nella Capitale da tutta la Penisola e alla linea B della metropolitana che attraversa la città di Roma. Una decisione che creerà problemi ai calabresi che viaggiano in treno e che dal nuovo progetto Tiburtina rischiano di essere tagliati fuori.
A parte i treni regionali del Lazio, infatti, solo i convogli «Frecciarossa» faranno scalo nella stazione inaugurata ieri. Fra un anno, quando la rete andrà a regime, ne transiteranno 140 al giorno anche se, precisa l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, l’evoluzione sarà legata allo «sviluppo della clientela».
Una clientela che, però, non prevede gli utenti calabresi, visto che i treni superveloci non possono viaggiare a sud di Salerno in assenza di una rete ferroviaria adeguata. E così la nuova stazione Tiburtina intitolata, in onore dell’unità d’Italia, a «Camillo Benso Conte di Cavour», rischia di penalizzare chi l’Italia prova a percorrerla da un capo all’altro in treno. Proprio nei giorni scorsi, infatti Trenitalia ha comunicato che per evitare di far sparire completamente i collegamenti ferroviari notturni dei quali è stata annunciata la cancellazione a causa del mancato stanziamento di fondi dal Governo, l’unica soluzione sarà fermare a Roma i convogli Espresso e Intercity Notte a lunga percorrenza e dirottare i passeggeri sui treni diurni per ultimare il loro viaggio. Così ad esempio chi parte la sera da Reggio Calabria per arrivare a Milano, Torino o Venezia dovrà scendere nella Capitale e cambiare.
Solo che il convoglio sul quale viaggeranno dalla Calabria arriverà alla stazione Termini, mentre molti di quelli diretti a Nord faranno scalo a Tiburtina. Con la conseguenza che il trasbordo potrebbe richiedere l’uso della metropolitana per spostarsi da una stazione all’altra, con corollario di tempi d’attesa e disagi nel trascinarsi dietro il bagaglio.
Trenitalia, sfruttando gli incastri del nuovo orario ferroviario, sta studiando un’organizzazione che limiti il problema. Non tutti i «Frecciarossa» faranno infatti riferimento a Tiburtina: quelli che hanno come luogo d’origine o come capolinea Roma resteranno a Termini ed è su questi che saranno tarati gli orari dei treni notturni, in modo da assicurare la possibilità di cambiare treno senza spostarsi dalla stazione anche in assenza dei 140 treni che Moretti ha indicato come obiettivo per Tiburtina.
L’incastro si dovrà poi riproporre anche per chi affronta di giorno il viaggio lungo la Penisola, dato che sia gli Intercity e gli Eurostar sia il Frecciargento a doppia velocità collegheranno la Calabria con Roma Termini. E infatti da dicembre l’orario del Frecciargento Reggio-Roma sarà anticipato di 40 minuti: partirà alle 6,45 anziché alle 7,18 e arriverà nella Capitale alle 11,55, in tempo per agganciare un numero maggiore di convogli diretti a nord senza costringere a spostarsi su Tiburtina.
Secondo le Fs, del resto, gli utenti che utilizzano il treno per viaggiare sulle lunghe percorrenze sono in costante calo. Tariffe low cost e tempi di viaggio fanno preferire gli aerei e così dal 2008 la media su ogni treno sarebbe scesa da 278 a 220 passeggeri. Con questi dati, secondo l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, per assicurare la copertura del servizio sui 150 convogli regolati dal contratto con il Ministero dei Trasporti sarebbero stati necessari 134 milioni. Dal Governo, invece, si tratta su una base di appena 50. E allora l’Italia dei treni si spezza in due.

I sindacati calabresi: «Venerdì tutti in piazza a Reggio»
Un corteo per protestare contro i tagli indiscriminati delle Ferrovie dello Stato e, più in generale, contro la politica di dismissioni che il Gruppo Fs sta operando in Calabria. A scendere in campo, dopo aver denunciato da mesi una situazione assai grave, sono adesso i sindacati dei ferrovieri, cioè Filt Cgil, Uil Trasporti, Fit Cisl, Ugl Af, Fast Comfsai e Orsa. Pesa come un macigno, per i ferrovieri e soprattutto per l’intera collettività, il taglio indiscriminato di treni e servizi che vanno a limitare pesantemente, e con disagi assolutamente evidenti, la mobilità dei cittadini. Ecco, quindi, la decisione dei sindacati di scendere in piazza, sperando di raccogliere il maggior numero di adesioni tra la gente. La manifestazione è prevista per venerdì alle ore 9 e 30, ed il corteo da piazza De Nava si snoderà lungo il corso Garibaldi per raggiungere piazza Camagna. Qui interverranno i segretari regionali dei lavoratori, ma sarà presente anche alcuni esponenti politici.

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