Il complesso turistico “Marinagri” di Policoro
3 minuti per la letturaPOLICORO (MATERA) – Il complesso turistico-alberghiero di Marinagri a Policoro, rischia seriamente la paralisi, con l’interruzione delle attività anche per l’albergo ed il porto canale.
Il dato emerge da una comunicazione, inviata di recente dai componenti del nuovo Consiglio di amministrazione che gestisce il Consorzio dei residenti, una sorta di super condominio.
Il Cda, composto dall’avvocato Ferdinando Izzo, con il commercialista policorese Mario Ferrante e il geometra Vincenzo Di Biase, si è insediato lo scorso 13 agosto ed ha verificato subito la gravissima crisi finanziaria del Consorzio, che ha in cassa solo 15mila euro.
L’allarme ai consorziati, di cui fa parte anche la fallita società Marinagri, è stato lanciato nei giorni scorsi con una lettera in cui sostanzialmente si chiede a tutti di rifondere immediatamente le casse con almeno 200mila euro, per far fronte al pesantissimo arretrato relativo al pagamento delle utilities (acqua e soprattutto corrente elettrica), per evitare non solo il blackout dell’intero complesso, ma il fermo forzato del depuratore, che provocherebbe la paralisi di tutte le attività, comprese le circa 300 utenze dei proprietari di residenze che compongono il consorzio.
Secondo quanto evidenziato dal Cda, l’ammanco nelle casse sarebbe ormai determinante, alimentato anche dai mancati versamenti della Marinagri, che detiene il 60% delle quote del Consorzio, da maggio scorso in procedura fallimentare con gestione della Curatela. Il Cda fa sapere che, per conto della Marinagri, nell’immediato non ci sarebbe la possibilità di ottenere le quote, salvo insinuarsi nel passivo fallimentare. Quindi, devono far fronte necessariamente gli altri consorziati, con cospicui versamenti (sempre in quota parte), se vogliono evitare il blocco totale della struttura. Ci sarebbero costi scaduti da qualche mese ormai ed arretrati “per svariate centinaia di migliaia di euro”, come si legge nella lettera del Cda.
La morosità che più preoccupa è quella con il gestore dell’energia elettrica condominiale, la cui interruzione manderebbe tutto in tilt. Il Cda starebbe anche interloquendo con la Curatela, per capire se ci siano margini di trattativa. Ci sarebbero ormai tanti contenziosi in corso, oltre a somme avanzate dalle Agenzie di riscossione e anche gli stipendi dei dipendenti, per cui è richiesto un contributo straordinario come stabilito dallo Statuto.
Pochi giorni fa, il 3 settembre, è arrivato anche l’ultimatum della “Ittica Valdagri”, la quale peraltro detiene il 60% delle quote di Marinagri e garantisce servizi essenziali indilazionabili al comprensorio turistico-alberghiero, come il corretto funzionamento del depuratore; da maggio (quando Marinagri è stata dichiarata fallita dal tribunale di Matera), sta pagando di tasca propria le spese di manutenzione e gestione del verde, delle Isole ecologiche, di tutti gli spazi comuni e del depuratore, senza essere ristorata dagli utenti.
Nella lettera, a firma del presidente Vincenzo Vitale, la Ittica Valdagri spiega che: “La mancanza di flussi finanziari anche minimi da parte del Consorzio Marinagri, impedisce la prosecuzione delle fondamentali attività, pertanto informiamo dell’imminente sospensione dei servizi, per effetto della interruzione delle forniture elettriche da parte dell’ente erogatore e della sospensione delle attività da parte delle maestranze”. Il credito vantato dalla Ittica Valdagri sarebbe di circa 500mila euro.
«In caso di mancato riscontro – ha detto al Quotidiano Vincenzo Vitale – pur non potendo interrompere la gestione del servizio di depurazione, trattandosi di pubblica utilità, potremmo essere costretti ad abbandonare quella delle 9 stazioni di sollevamento, con conseguenze disastrose per l’impianto. In questi giorni siamo costretti ad intervenire anche di notte per sbloccare le pompe, intasate dagli incivili che gettano gli stracci nelle fogne – conclude Vitale – quindi se non potremo più garantire questo servizio, il depuratore andrà inevitabilmente in blocco con tutte le conseguenze prevedibili per l’intero complesso».
Una situazione drammatica, insomma, che arriva alla vigilia della discussione a Potenza, del reclamo in Appello avverso la sentenza di fallimento della società Marinagri, emessa dal tribunale Matera il 20 maggio scorso.
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