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STIGLIANO – Aveva ferite sanguinanti al volto, sulle braccia e sulle mani. E lividi di botte pregresse, evidenti come se fossero veri e propri marchi sugli arti. E’ stata trovata così dai militari dell’Arma, in camera da letto, dopo ore di violenze, la trentaseienne di Stigliano che, la notte scorsa, è riuscita a contattare il 112. I dettagli di quella che è una storia raccapricciante, contrassegnata da degrado, violenza e silenzio (il silenzio dei vicini di casa e degli organi preposti che, probabilmente non si sono accorti o hanno sottovalutato una vicenda così grave), sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Pisticci, Pietro Mennone, e dal maresciallo capo Vincenzo Indelli, comandante della Stazione di Stigliano. I militari sono intervenuti dopo una telefonata della donna, intorno alle due di notte. I colleghi in servizio alla Centrale operativa della Compagnia di Pisticci hanno immediatamente segnalato la richiesta di aiuto ad una pattuglia del Nucleo Radiomobile e ai militari della Stazione che in pochissimi minuti hanno raggiunto l’abitazione. La trentaseienne, casalinga, era stata picchiata dal marito trentasettenne e costretta a “concedersi” ad un amico quarantunenne dell’uomo. Una situazione squallida che andava avanti da luglio. Per i due uomini, arrestati in flagranza, l’accusa è di violenza sessuale di gruppo e, per il marito, anche di maltrattamenti in famiglia. «Quando sono arrivati i carabinieri – ha spiegato il capitano Mennone – la donna piangeva, era sconvolta, non faceva altro che chiedere aiuto. I due, invece, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio e contro la persona, si sono limitati ad aprire la porta, come se niente fosse». La signora è stata accompagnata prima nell’ospedale di Stigliano poi a Policoro dove ieri nella tarda mattinata era ancora invia di definizione la prognosi. A rendere ancora più agghiacciante le vicenda, il fatto che in altre stanze, dormivano due bambini, i figli della coppia. La donna ha denunciato una serie di violenze e abusi sessuali anche di gruppo, a partire dal luglio scorso: in diverse occasioni, inoltre, è stata picchiata dal marito. I carabinieri hanno raccolto tutto questo in quattro ore scarse di indagini. Adesso dovranno verificare se anche i bambini hanno subito violenza e se si ravvisa per i due uomini il reato di sfruttamento della prostituzione. «Al momento – ha precisato Mennone – sono tutti e due carnefici. Bisognerà chiarire se l’uomo abbia promesso qualcosa in cambio del rapporto sessuale con la moglie». C’è sconcerto tra i militari che hanno arrestato i due uomini per l’omertà che, evidentemente, ha regnato in questi mesi in paese, soprattutto tra i vicini di casa. «Era impossibile non sapere.- hanno detto – Su questi episodi ci vorrebbe maggiore attenzione da parte di determinate organizzazioni perché spesso noi siamo gli ultimi a venirne a conoscenza. Ci sono modi per segnalare anche in forma anonima, mettendoci comunque a conoscenza di questi fatti. La vittima è una donna gracile, chi abita vicino deve aver sentito qualcosa». I due uomini – il marito lavora di rado come venditore ambulante – sono stati accompagnati nel carcere di Matera. L’inchiesta è coordinata dal pm di Matera, Annunziata Cazzetta.

Rossella Montemurro

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