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POTENZA. E’ a dir poco esplosiva. La situazione politica a via Anzio di giorno in giorno diventa sempre più ingovernabile. Il centrosinistra ormai palesa crepe da tutte le parti. Non se ne può più. Bisogna tenerne conto. Serve al di là delle dichiarazioni di intenti – contenute nel documento diffuso alla fine del vertice di maggioranza di mercoledì scorso – prendere coscienza dell’incapacità di gestire anche l’ordinario. Ieri per l’ennesima volta il consiglio regionale ha “sbattuto” contro i numeri. Su quelli c’è poco da “inventare”. La seduta è stata sciolta per mancanza del numero legale (eppure il centrosinistra regionale dovrebbe essere dotato di una grande maggioranza almeno sulla carta) su un provvedimento che riguarda la scuola e l’istruzione. La scorsa volta è toccato a un atto riguardante l’Alsia e quindi il settore agricolo.
Il punto è che le “relazioni” sono al minimo storico. Ci sono “guerre” trasversali tra partiti e all’interno degli stessi. E in molti casi c’è un vero e proprio fuoco amico nei confronti della giunta guidata dal governatore Vito De Filippo. E non c’è giorno che la tensione non cresca. L’ultima vicenda è stata innescata dal segretario regionale del Pd, Roberto Speranza che in un incontro pubblico è scivolato in un giudizio “tracciante” nei confronti del capogruppo consiliare dell’Idv in consiglio regionale, Nicola Benedetto.
Impossibile per la segretaria lucana dipietrista, (anche assessore regionale), Rosa Mastrosimone (in foto) far cadere nel silenzio la questione. E così ieri, mentre nei corridoi del consiglio regionale la vicenda veniva commentata tra l’imbarazzo degli stessi esponenti del Pd (anche se qualcuno ha tentato una timida difesa d’ufficio del giovane segretario) e il silenzio, Mastrosimone ha tuonato in un documento ufficiale: «Può capitare che un segretario di un partito del centrosinistra di Basilicata possa esprimere, nelle stanze della sua segreteria, un giudizio sulle esternazioni fatte da un consigliere regionale o da un altro esponente politico della coalizione. E’ legittimo, fa parte delle sue prerogative e attiene alla sfera delle opinioni personali. Diverso e non accettabile è che capiti, anche come semplice sfogo, come in effetti va interpretato, nel corso di una pubblica riunione ed alla presenza di chi potrebbe anche confondere, magari in maniera strumentale, la stessa esternazione, con una posizione che getta ombre sui rapporti fra i partiti del centrosinistra, adombrando lo spettro di crisi che non esistono. Questo va assolutamente evitato!».
Chiara la posizione della dipietrista che pur ammettendo «non si vuole difendere. “senza se e senza ma”. tutto ciò che il consigliere Benedetto dice, poiché anche a lui talvolta capita, in assoluta buona fede, come appare evidente dalle cronache quotidiane (ma questo accade anche in altri partiti, non escluso lo stesso Pd), di confondere spesso i giudizi, rispettabili sempre e comunque, che è legittimo dare come semplici cittadini, con quanto è invece opportuno dichiarare, quando si ha un ruolo di alta rappresentanza nelle istituzioni» avverte: «In un momento in cui il centrosinistra di Basilicata ha la necessità di ritrovare la serenità, che sola può essere utile a superare il difficile momento che stiamo vivendo, non è utile che vi siano ingerenze, seppur palesemente involontarie, da parte di chicchessia nella vita di altri partiti».
Ovviamente il nuovo “fronte” che si è aperto tra Pd e Idv non è l’unico problema. C’è un caso “Api” ormai dichiarato. Il consigliere regionale Alessandro Singetta ha silurato la propria segretaria regionale Vilma Mazzoco chiedendo pubblicamente di togliere gli assessori esterni dalla giunta. La stessa Mazzocco è attualmente assessore esterno all’Agricoltura. Ma c’è dell’altro. Da quanto si appreso, anche i socialisti, nel vertice di maggioranza dei segretari del centrosinistra, avrebbero tuonato contro la Mazzocco. In particolare Livio Valvano (Psi) avrebbe criticato il lavoro nel settore agricolo “sfiduciando” la stessa segretaria dell’Api. Di certo la questione non è risolta, tanto più che il Psi sabato prossimo celebra il proprio congresso regionale sui temi programmatici (non si vota per il segretario). E già in quella sede sono attese ulteriori critiche e prese di posizioni sullo stato attuale del centrosinistra alla Regione. Questo è il clima, senza contare che il Pd al proprio interno ancora non ha trovato la soluzione al “caso” Restaino dopo la “furibonda” Direzione regionale di un paio di settimane fa. Continuare a fare melina non è garanzia di rasserenamento. Al contrario c’è il concreto rischio di creare altri fronti di rottura. Così come puntualmente sta avvenendo.
Salvatore Santoro
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