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Il prefetto di Matera, Rinaldo Argentieri

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MATERA – Fa riflettere l’ordinanza emanata due giorni fa dal sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri a proposito di alcuni luoghi a rischio assembramenti nei quali è obbligatorio anche in caso di semplice attraversamento l’uso della mascherina dalle 18 alle 6 del mattino.

Il sindaco, si legge « vista l’ordinanza del ministro della salute del 16 agosto, visto che in Città, soprattutto nelle aree del Centro Storico e dei Sassi nonché in alcune piazze della periferia, si verificano assembramenti in assenza di misure di protezione personale, in particolare nelle ore serali e notturne e considerata anche l’inosservanza delle linee guida adottate dalla Conferenza Stato Regioni in occasionedella riapertura delle attività economiche da parte di alcuni esercizi commerciali. Ritiene necessario individuare le aree della Città esposte a maggior rischio di assembramento anche inconsiderazione del periodo, dell’afflusso di turisti, del maggior numero di attrattori per la movida nonché delle abitudini dei cittadini, in particolare dei giovani e giovanissimi e ordina l’uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie dalle ore 18 alle 6 di tutti i giorni nelle seguenti aree della Città: Rioni Sassi; Centro Storico; Piazza Cesare Firrao; Piazza Tre Torri. L’ordinanza è immediatamente efficace e produce effetti fino al 07 settembre 2020».

Ora ciò che fa discutere è la chiarezza nell’applicazione dell’ordinanza che produce anche effetti amministrativi nei confronti dei cittadini che non la rispettano. Sarebbe allora stato opportuno chiarire alcuni aspetti. Ad esempio come viene delimitato il centro storico? Via Persio è centro storico? Via XX Settembre è centro storico? via Roma? E così via potremmo ancora discutere di via Volta, via La Vista e altro ancora per non allargare ulteriormente il raggio di interesse. C’è poi da aggiungere che in qualche caso l’ordinanza rischia di essere addirittura equivoca. I marciapiedi di via Meucci nei pressi del centro tre torri sono coperti dall’ordinanza oppure no? Tecnicamente no però lì da alcuni mesi si riversano decine di giovani la sera. C’è poi un ulteriore punto di domanda sulla possibilità di applicare l’ordinanza come si fa? C’è da rilevare infatti che alcuni dei luoghi indicati erano già, è scritto nell’ordinanza luoghi in cui avvenivano degli assembramenti. Ed allora se non si è riusciti a limitarli fino ad ora come si farà ad evitarli in futuro? Aumenteranno i controlli? O aumenteranno le multe? Una serie di aspetti che non vogliono mettere in discussione il principio del rispetto della normativa ma che richiamano alla necessità che la normativa sia chiara per poter essere rispettata da tutti e non esporre a ricorsi lasciando nella difficoltà anche gli stessi operatori. Forse sarebbe stato più semplice definire l’obbligo dell’uso della mascherina. Avrebbe richiesto qualche sacrificio in più soprattutto con le alte temperature ma almeno non avrebbe richiesto interpretazioni di sorta. Norma chiara, uguale per tutti e sempre. Così invece le interpretazioni rischiano di fioccare.
Un appello al rispetto delle nuove disposizioni è arrivato ieri da una nota del prefetto Argentieri: «I preoccupanti dati relativi all’andamento epidemiologico da Coronavirus a livello nazionale hanno di recente indotto il Ministero della Salute ad adottare prescrizioni più stringenti volte a contrastare l’ulteriore diffondersi del contagio.
Tra queste l’obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie, anche all’aperto, dalle 18 alle 6., negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea o occasionale.
Si ritiene di evidenziare che la norma impone l’obbligo di indossare la mascherina non solo allorché venga meno la prescritta distanza tra le persone, ma per il sol fatto di trovarsi o di attraversare determinati spazi pubblici individuati da ciascun Comune, anche nel caso in cui permanga il distanziamento interpersonale.
La nuova normativa è stata attentamente esaminata in Prefettura a Matera nel corso di una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, in esito alla quale il Prefetto ha impartito precise direttive ai Comuni, alle Forze dell’ordine e alle Polizie Locali per la più efficace attuazione della disposizione.
Il Prefetto rivolge il più caloroso appello a tutte le Istituzioni e soprattutto alla cittadinanza e ai turisti al rispetto della disposizione, nella consapevolezza che solo comportamenti improntati al massimo senso di responsabilità possono contrastare la ripresa del contagio».

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