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CATANZARO – Cinque condanne sono state comminate dal gup di Catanzaro, Matteo Ferrante, nei confronti degli imputati implicati nel procedimento “Quarta copia”, che ha svelato un vero e proprio sistema criminale che consentiva a due società, la Ecologa, con sede a Gizzeria (Catanzaro) e la Crm, con sede a Dozza (Bologna), di gestire in modo illecito la filiera del recupero e dello smaltimento dei rifiuti.

In particolare, secondo quanto è emerso dall’inchiesta, i rifiuti venivano sversati sia all’interno della discarica abusiva di località Bagni, sia in un ulteriore sito individuato in località San Sidero di Lamezia Terme, prossimi ad alcuni corsi d’acqua che attraversano il Lametino.

Il gup ha condannato Angelo Romanello a 4 anni e 5 mesi di reclusione, Pasquale Gabriele ad un anno e 8 mesi, Felice Antonio Liparota e Giuseppe Parisi ad un anno e 9 mesi ed Assunta Villella a 2 anni.

Agli imputati sono state applicate le pene accessorie dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici, l’interdizione legale, l’interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e dell’incapacità di contrarre con la pubblica amministrazione.

Il gup, inoltre, ha ordinato la bonifica ed il ripristino, a cura e spese dei condannati in solido tra loro, dei terreni siti in località Bagni ed in località Sidero di Lamezia Terme.

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