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Aveva aperto i battenti il 29 ottobre scorso l’esercizio commerciale Pittarello calzature, ubicato in territorio di Feroleto Antico, in un’area a grande densità commerciale confinante con Maida e di fronte al centro commerciale “Due Mari”.
La ‘ndrangheta però ha voluto subito mettere il proprio marchio. E’ accaduto lunedì sera, intorno alle 22.45; una bomba infatti è esplosa davanti l’ingresso della struttura causando danni sia all’ingresso che all’interno dell’attività commerciale. Il grosso ordigno, posto davanti all’ingresso, ha provocato infatti ingenti danni sia all’esterno, mandando in frantumi tutte le vetrate d’ingresso, sia all’interno del negozio.Danni rilevanti, quindi, al punto tale che per qualche giorno l’attività resterà chiusa per riparare i danni, causati anche dalle fiamme spente poi dai vigili del fuoco di Lamezia giunti sul posto insieme ai carabinieri.
Un segnale forte quello lanciato contro il primo store (52 in tutta Italia) aperto in Calabria da parte del noto marchio della provincia di Padova.
Da Legnaro a alla Calabria, la storia di una continua ascesa per Pittarello che parte dalla provincia di Padova e arriva fino alla punta meridionale dell’Italia.
Il gruppo Pittarello, che detiene il marchio «Elefante», vanta un 2010 chiuso con un fatturato di 120 milioni di euro, forte di una catena di distribuzione che conta 52 negozi.
«E’ una storia che inizia dai mercati all’aperto del Veneto – si legge nel sito internet della società – per continuare negli anni Settanta con i primi negozi di Padova, Jesolo e Lignano, dove nasce il fortunato simbolo dell’elefante. Se nonno, padre, figli non fossero stati uniti dalla stessa passione, il marchio Pittarello non sarebbe diffuso così come lo è oggi. Gianni Ivo (primogenito), Lorenzo, Pierluigi e Vittorio Pittarello – continua – sono i fratelli dell’attuale successo, ponendo la loro azienda a dimensione nazionale ed internazionale: lo confermano i punti vendita presenti in Italia e all’estero». La sede della Pittarello è a Legnaro, in via Garibaldi. A giugno scorso, con un’operazione che ha toccato i 150 milioni di euro, la maggioranza del gruppo padovano è stata rilevata da «21 Investimenti», l’operatore di private equity fondato da Alessandro Benetton e controllato dalla stessa famiglia attraverso la finanziaria «Edizione Holding». Ai quattro fratelli Pittarello è rimasto il 21 per cento del capitale (l’impronta di famiglia resta dunque forte). Amministratore delegato è stata nominato Andrea Cipolloni.
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