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L’accusa nei confronti del sindaco di Botricello, Giovanni Camastra (in foto), e degli assessori Agostino Viscomi, Emanuela Altilia, Salvatore Procopio, Giovanni Puccio e Raffaele Valea, è di tentato abuso d’ufficio in concorso. A tutti sono stati notificati sei avvisi di garanzia. Secondo le ipotesi dell’accusa, gli amministratori avrebbero messo in piedi alcuni atti che avrebbero cagionato un danno ad un noto bar di Botricello, l’Harry’s. Il primo cittadino, invece, risponde da solo di un secondo capo di imputazione, abuso d’ufficio, per avere emanato una successiva ordinanza. I fatti risalgono a giugno del 2010, quando la Giunta comunale ha approvato la delibera 68, con la quale ha emanato una direttiva sul comportamento che gli uffici comunali avrebbero dovuto tenere davanti alle richieste dei privati che volevano ottenere autorizzazioni per l’occupazione temporanea del suolo pubblico.
Un atto che, secondo l’accusa, sarebbe stato illegittimo per due motivi: intanto perché avrebbe affrontato un tema di competenza del Consiglio e non della Giunta, e poi perché emanata, sempre secondo le indagini, per condizionare le decisioni del responsabile dell’Ufficio tecnico. Il quale, tra l’altro, si sarebbe rifiutato di applicare il deliberato. Per ill secondo capo d’imputazione, contestato a Camastra, è emerso che il primo cittadino avrebbe emanato un’ordinanza sindacale, la numero 25 del 24 giugno 2010, con la quale avrebbe disposto il divieto assoluto di rilasciare permessi di chiusura dell’intera carreggiata su tutte le strade cittadine. Un atto sindacale che avrebbe impedito, secondo l’inchiesta, il rilascio dell’autorizzazione proprio al noto locale della cittadina. Al centro dell’avviso di garanzia, dunque, il presunto danno che sarebbe stato provocato all’esercizio commerciale. Spetterà ora agli amministratori indagati evidenziare le proprie tesi difensive, rispetto alle scelte amministrative portate avanti lo scorso anno.

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