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Bruno Calvetta, dirigente generale del dipartimento del lavoro e della formazione, ha snocciolato ieri i dati che riguardano una spesa di circa cento milioni di euro complessivi per una serie di interventi di cui quello presentato ieri è considerato uno dei più importanti. Sono infatti 1.046 le imprese che hanno presentato domanda per avere i contribuiti attraverso i quali sarà possibile assumere 3.112 nuovi lavoratori, soprattutto giovani.
Il percorso formativo prevede nove mesi di tirocinio, quindi due anni di lavoro nelle imprese con la regione che si impegna a pagare metà delle retribuzioni, ed altri due di formazione sempre a carico della regione.
Complessivamente quattro anni durante i quali le aziende interessate dovrebbero essere messe nelle condizioni di assumere il personale a tempo indeterminato. Ed è proprio su questo aspetto che ha puntato l’attenzione Bruno Calvetta: «In un solo anno abbiamo consentito l’assunzione di quasi settemila persone. Uno sforzo enorme considerato il momento di crisi che stiamo vivendo. Quello che ci aspettiamo è che le imprese siano in grado di costruire un rapporto di lavoro duraturo nel tempo. Non vorremmo rivivere i percorsi del passato attraverso i quali, una volta ottenute le agevolazioni, i lavoratori sono stati poi mandati a casa». Un obbiettivo condiviso da Francesco Stillitani, assessore regionale alla formazione: «La filosofia che ha accompagnato l’emanazione di questo bando è proprio quella di fermare l’emigrazione, soprattutto giovanile. Nelle disposizioni emanate il punto centrale è la difesa del lavoratore e del suo diritto ad essere una persona libera dal bisogno. Noi stiamo facendo la nostra parte, tocca alle aziende dimostrare la stessa serietà. Non possiamo più permetterci di perdere altre occasioni».
Si punta dunque ad alzare i livelli occupazionali ma anche a recuperare personale non regolare, come ha ribadito lo stesso Stillitani: «Siamo perfettamente consapevoli che sarà utilizzata questa possibilità per regolarizzare molti lavoratori che attualmente vivono di lavoro nero. Ed anche questo potrebbe essere un risultato significativo».
Non meno importante la novità che ha riguardato l’inserimento delle società sportive nell’elenco dei beneficiari dei finanziamenti. Una decisione che ha portato Mimmo Praticò, presidente regionale del Coni, ha parlare di «vera e propria svolta»: «Finalmente vi è un pieno riconoscimento della funzione sociale di tutte le attività sportive ed anche una boccata di ossigeno per quelle società che lavorano giorno dopo giorno in condizioni difficilissime. Lo sport aiuta a superare ogni barriera e può essere un importante veicolo di sviluppo culturale ed economico». Articolato il discorso del governatore Scopelliti che ha voluto mettere in evidenza come il suo governo sia impegnato nella risoluzione dei problemi dei calabresi, soprattutto quelli relativi al mondo del lavoro. Il punto di partenza per è stata la visione strategica dell’esecutivo regionale su questo tema: «Siamo consapevoli che l’elefantiaca macchina burocratica regionale non può più essere la soluzione alla disoccupazione. Bisogna favorire la crescita del territorio e creare le condizioni per uno sviluppo economico nuovo e duraturo nel tempo che consenta ai nostri ragazzi di restare in Calabria». Sostegno alle imprese dunque ma anche radicale cambiamento dell’approccio alle iniziative intraprese: «Non conosco le ditte che hanno partecipato al bando. Non m’interessa perché non chiedo nulla. La spartizione clientelare del passato non appartiene al nostro modo di lavorare e già questa è una rivoluzione di enormi dimensioni». Cambiare dunque registro puntando all’alta formazione: «Non si deve mai più ripetere la stagione dell’approssimazione. Noi abbiamo trovato a capo di alcuni settori della burocrazia regionale soggetti che non avevano neanche la laurea. Dobbiamo invece qualificare sempre di più i nostri ragazzi per poter costruire una classe dirigente preparata e capace di essere portatrice di una visione nuova della gestione della cosa pubblica e privata». Scopelliti ha poi voluto rivolgere , al termine della mattinata, un messaggio alla stampa: «Spero si dia il giusto risalto anche ad iniziative come queste. Troppo spesso si riempiono pagine di giornali per questioni insignificanti e si marginalizzano iniziative che possono lasciare un segno nella società calabrese».

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