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di ANTONIO SAVINO
CARO direttore, si cercano idee per lo sviluppo? Ed eccone una a carico di Fondi europei spesso inutilizzati o sprecati (come il bonus carburante dalle royalties petrolifere) ! Il ripopolamento della Basilicata con gli immigrati accolti per il ricongiungimento familiare consentito dalla norma vigente. Programmando d’intesa con i già “regolarizzati” (prevalentemente , lavoratori agricoli), con inizio dalla scelta degli alloggi fra i tanti che, ricostruiti con i fondi per il sisma del 1980, sono visibilmente avviati all’abbandono. Si impiegherebbero giovani diplomati e laureati (che ora abbandonano la Regione in circa 3 mila all’anno , Rapporto Svimez), retribuendoli con il Fondo Sociale Europeo sia per la loro formazione, a comporre équipes polispecialistiche, sia per quella delle residue comunità locali, all’accoglienza, e delle famiglie immigrate, all’inserimento. Partendo da esempi come quello del Comune di Riace (che ha acquisito gli alloggi in comodato gratuito per affidarli agli immigrati), si costituirebbero distretti formativi capaci di attivare le risorse umane e strutturali per sottrarre il territorio al degrado ed all’abbandono, man mano valorizzandone anche le tradizioni artigianali ed agricole. Ed intanto, “salvando” scuole e tribunali ,destinati alla soppressione persino in aree che – razionalizzando nel verso giusto – occorrerebbe “puntellare” e che invece, la “razionalizzazione..aritmetica” porta al definitivo collasso! Il tutto a carico del Fondo Sociale Europeo, specifico per la formazione professionale (prima, dei nostri giovani e poi – da loro – di immigrati e comunità locali). Quindi “a costo zero”per il bilancio nazionale. Ovviamente, c’è la difficoltà tutt’altro che lieve di organizzare il progetto in maniera non parassitaria e clientelare, coordinando Regione, Province, Comuni e coinvolgendo tutte le risorse del territorio, non esclusi parrocchie e circoli sociali. Il costo zero è dunque possibile (anzitutto abolendo i monopoli ..professionali!); ma in un sistema nel quale esista un’adeguata capacità di governo ed il suo orientamento all’interesse generale. Quando invece il Paese ne fosse privo, le idee resterebbero astratte (non si cammina sulla testa!) e la “paralisi per sopravvivere” proseguirebbe dritto a ulteriori declassamenti e declino!
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