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«Tramonta inesorabilmente il “Modello Reggio”». Lo afferma in una nota il deputato del Pd, Franco Laratta. «Coloro – aggiunge – che per anni hanno gridato ai quattro venti per far conoscere urbi et orbi il “Modello Reggio”, ora dovrebbero fare soltanto una cosa: chiedere scusa ai reggini per la devastazione della loro città, e a tutti i calabresi per averli ingannati e per aver loro «estorto il voto con l’inganno e i fuochi d’artificio. Il Presidente Scopelliti deve fare luce su quello che accaduto quando era sindaco di Reggio. Nè più, nè meno, solo questo. Gli adulatori a pagamento farebbero bene a tacere davanti ad un disastro senza fine che è destinato ad allargarsi spaventosamente».

Di parere contrario l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, il quale esprime «al presidente Scopelliti la mia affettuosa solidarietà nella convinzione che saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati. Il primo cittadino – prosegue Caligiuri – può facilmente diventare il responsabile di tutto ciò che accade nei comuni. Esiste però la chiara suddivisione tra indirizzo politico e gestione amministrativa, con le relative incombenze, contabili e penali. Peraltro in un comune di duecentomila abitanti, come quello di Reggio Calabria, come può un sindaco essere responsabile di tutti gli atti amministrativi, compresi quelli di esclusiva pertinenza dei dirigenti?». «Sono certo – ha concluso Caligiuri – che il presidente Scopelliti non perderà la sua serenità, continuando a lavorare nell’interesse della Calabria per un profondo cambiamento sociale, sempre più necessario».

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