Turisti in piazza San Pietro Caveoso (foto d'archivio)
2 minuti per la letturaMATERA – Un investimento di 2,5 milioni di euro per rimettere a nuove delle aree suggestive della città che guardano sui Sassi e sulla Murgia. Così il sindaco di Matera ha ribattezzano queste aree i luoghi del silenzio ed ha definito con una delibera di giunta il via libera al progetto di recupero che ptorà dunque partire nel corso delle prossime settimane mettendo in cantiere un’altra importante realtà cittadina.
La giunta comunale nello specifico ha approvato il progetto preliminare dei Luoghi del Silenzio che prevede la riqualificazione di aree suggestive della città che si affacciano sui Sassi e sull’altopiano murgiano e in cui il tempo sembra essersi fermato. I Luoghi individuati sono: l’Orto di Sant’Agostino, il Giardino del Monastero di Santa Lucia e di Sant’Agata alla Civita e l’affaccio sulla Gravina da cui si accede da un ingresso scavato nella roccia sito in Via Cappuccini 5.
“In un’epoca in cui si invecchia in auto e in cui i bambini non alzano più gli occhi al cielo perché concentrati ad utilizzare i dispositivi di telefonia mobile – spiega il sindaco Raffaello de Ruggieri – i Luoghi del Silenzio sono gusci ecologici in cui è possibile ricreare un rapporto organico tra l’uomo e la natura.
In questi scenari che Matera può offrire, si può ricostruire un rapporto simbiotico tra le persone e l’ambiente e recuperare forme di spiritualità e di umanesimo che oggi sembra che stiano scomparendo.
Tra gli spazi individuati vi è quello a cui si accede dal piano viabile sito in Via Cappuccini 5 attraverso un piccolo ingresso scavato nel banco roccioso, varcato il quale, ci si trova in un complesso rupestre non anonimo ma articolato in spazi utilizzati per servizi e per attività di produzione. In questo luogo sono presenti una neviera profonda 10 metri del 1600, un frantoio con la macina in pietra del 1700 e un laboratorio di conceria di pelli animali con banchi e vasche per il loro lavaggio. da questi anfratti rocciosi si accede poi ad uno spazio libero quasi pensile e a strapiombo sulla Gravina, punteggiato da 11 ulivi secolari e dalla presenza aromatica di piante autoctone del nostro territorio: erica, timo, mirto, rosmarino, salvia, lavanda, capperi, menta e ferula oltre che da due ceppaie di fico.
Il luogo è naturalmente raccolto e fronteggia la cima brumastra di Tempa Rossa, il vertice più alto della Murgia materana. L’atmosfera è coerente con le finalità del progetto perché sprigiona energia, nutre ispirazioni e invita ad un raccoglimento esistenziale. E’ cioè l’espressione più autentica di un Luogo del Silenzio perché fuori dal tempo e sopra il tempo”.
Il progetto è finanziato attraverso una rimodulazione avvenuta con la legge 208 del 2015 che ha messo risorse a disposizione per Matera.
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