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Si chiamava Laura Pugliese, aveva solo 44 anni ed era una donna socievole, dinamica, madre e moglie modello. Così ora la ricordano a Caria di Drapia, piccolo borgo della provincia vibonese dove era conosciuta ed apprezzata.
La Pugliese, che già anni addietro si era sottoposta ad un intervento all’altro arto, da tempo soffriva di disturbi alle articolazioni della gamba destra e aveva fissato un appuntamento presso la clinica privata “Villa Caminiti” di Villa San Giovanni per l’operazione dove era stata accompagnata dal marito Michele Fusca, da sua madre e dal fratello. Dopo aver trascorso la notte nella clinica ieri mattina si è sottoposta all’intervento chirurgico che è terminato nella tarda mattinata. Dopo essere uscita dalla sala operatoria però non si è più ripresa rimanendo, secondo quanto si è appreso, in uno stato soporifero senza, purtroppo, mai tornare cosciente. Ed intorno a mezzogiorno, è deceduta. Disperati i familiari rimasti attoniti davanti alla notizia, che si sono subito recati presso la caserma de carabinieri della città costiera per sporgere denuncia. Del caso, adesso, è stata interessata la magistratura della Repubblica di Reggio Calabria che disporrà, come da prassi, il sequestro della cartella clinica della vittima e darà incarico al medico legale di eseguire l’esame autoptico sul corpo della signora Pugliese, trasferito in serata presso la camera mortuaria degli ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Al momento, non ci sarebbero nominativi iscritti ne registro degli indagati, ma non è da escludere che nel frattempo venga aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti. La notizia della morte di Laura Pugliese è arrivata in pochi minuti ai figli della donna, Annalisa, 19 anni appena diplomata e iscritta all’università e con la passione per il giornalismo e Domenico, 22, anch’egli studente universitario. Ma è tutta la comunità di Caria di Drapia a piangere la scomparsa Laura Pugliese, e tutti si chiedono «come sia possibile morire per una semplice operazione alla gamba». Domanda alla quale dovrà rispondere la magistratura.
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