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Bisognerà attendere il nuovo anno per conoscere il nuovo segretario regionale del Partito democratico calabrese a meno che non cada prima il governo Berlusconi e quindi si vada alle elezioni politiche anticipate. La conferma che i tempi sono ancora lunghi per il superamento del commissariamento è arrivata ieri pomeriggio da Roma, dove si è tenuta la riunione della direzione nazionale del partito per discutere di alleanze, leadership e regole di vita interna al partito. Il segretario nazionale, Pier Luigi Bersani, riferendosi alla realtà commissariata del Lazio, affidata alla guida dell’esperto Vannino Chiti, ha affrontato il nodo delle federazioni che sono state commissariate ed ha spiegato di essere convinto che la necessità in questo momento del partito è quella di un rinvio del congresso. Non tanto e non solo per ragioni politiche, quanto per dare il tempo al gotha dei democrat di mettere mano allo Statuto nazionale e stabilire, in maniera uniforme per i territori, le norme della “partita”.
Il nodo in primo piano è quello della celebrazione delle primarie, chieste dalla minoranza ma motivo di grande discussione dentro al partito. Bersani ha spiegato che ritiene più opportuno rimandare, anche perché in questo particolare momento politico parrebbe inopportuno uno scontro a più livelli. Rinviata ad un secondo momento dunque la “guerra” delle leadership territoriali.
La parola Calabria non è stata pronunciata, ma il riferimento all’uso delle primarie per la selezione dei segretari regionali vale anche per la nostra regione.
I calabresi che hanno partecipato alla riunione della direzione nazionale – tra cui i consiglieri regionali Carlo Guccione e Mario Maiolo e il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio – fanno sapere che non è stato fatto alcun riferimento implicito o esplicito alla Calabria, né di Calabria si è parlato nelle “retrovie”. Per cui, vale finora la parola data dal commissario Musi ai dirigenti locali. Di più, pare che proprio nel corso della riunione romana, Musi – presente in direzione – abbia chiarito che a giorni saranno insediate le commissioni di garanzia per la stesura delle norme congressuali, all’interno delle quali troveranno spazio anche personalità esterne al partito e che faranno da “garanti” della perfetta liceità e trasparenza del percorso congressuale. Su tutto, a dare una schiarita sulle vicende calabresi del Partito democratico ci sarà la festa regionale del partito, in programma dal 19 ottobre a Lamezia Terme e alla quale parteciperà anche il segretario nazionale. Sarà di certo quella l’occasione per fare chiarezza al proprio interno e individuare dal confronto con il leader nazionale i punti necessari di ripartenza per la costruzione della nuova classe dirigente del partito.

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