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Per Gianfranco Fini «il governo è inadeguato ad affrontare la crisi. Se non cambia registro e se il premier continua a dire che va bene così sarebbe meglio dare la parola agli elettori». «Io sono convinto – ha aggiunto Fini – che il popolo italiano non la pensi come il premier. Certo è che il tema della legge elettorale è un tema ineludibile e il referendum, se verrà ammesso, ha posto la situazione alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti».
Alle dichiarazioni di Calderoli il presidente della Camera risponde con una battuta: «Magari la Lega è stata ricattata anche da Pippo, Pluto, Paperino e della fata Morgana. Scherzi – ha aggiuto – credo che sia la dichiarazione di chi non sa come cavarsela visto che quella legge l’ha proposta lui».
PENSIONI – Sulla riforma delle pensioni «serve un patto fra generazioni, fra padri e figli» ha detto Fini, lanciando la proposta «di lavorare un anno in più per aiutare le nuove generazioni». In particolare Fini propone «di lavorare un anno in più rispetto al limite dell’età pensionabile e con il risparmio, lo Stato potrebbe finanziare un fondo destinato ai giovani. Con il fondo – ha aggiunto il presidente della Camera – si potrebbero finanziare i cosiddetti prestiti d’onore o altre misure per la disoccupazione giovanile o per creare nuove attività di collegamento fra il mondo della scuola e quello del lavoro. Così si potrebbe ridare vitalità e speranza al mondo giovanile: la politica deve smetterla di parlare in astratto e deve fare proposte concrete».
SECESSIONE – Per Gianfranco Fini «il pericolo non è la secessione, che è fuori dalla storia, ma l’abbassamento del livello della coesione nazionale». Il presidente della Camera, rispondendo alle domande degli studenti ha aggiunto: «Sono d’accordo con il Capo dello Stato: i valori fondamentali della Costituzione non devono essere toccati».
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