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di RAFFAELE LUCENTE
Sono un magistrato in servizio presso il Tribunale di Crotone e voglio rendere pubblica questa mia esperienza per evidenziare l’impegno e la professionalità di operatori sanitari del nostro territorio e tutti i rischi per la salute dei cittadini della fascia ionica, ove si portasse a compimento il programmato cd. “piano di rientro” nella sanità calabrese. Sento e leggo che tale piano prevede forti tagli e ridimensionamenti, se non vere e proprie soppressioni, delle strutture sanitarie di Cariati e Crotone, cosa che ritengo finirebbe per mettere a rischio un’effettiva tutela della salute delle popolazioni di questa fascia, specie per i casi di assoluta emergenza, per i quali l’intervento deve essere immediato e diretto ed ogni ritardo potrebbe essere fatale. Rientravo con mia moglie e mia suocera a Crotone da Rossano quando quest’ultima, avanti negli anni, nei pressi di Cariati nord aveva una crisi di dispnea acuta, perdeva i sensi e cominciava ad annaspare e rantolare. Chiamata, interveniva subito un’autoambulanza del “118” del presidio ospedaliero di Cariati, il cui personale sanitario le apprestava le urgenti cure, ritenendo che si trattasse di un edema polmonare. Trasportata al Pronto soccorso di tale presidio, restava in stato di assoluta incoscienza, tra la vita e la morte, per circa quattro ore, durante le quali un team formato da tre medici ( i dottori Mingrone, Pignataro e Caligiuri, quest’ultimo direttore sanitario) e due paramedici le restava accanto continuamente, tentando, con grande professionalità, ogni via terapeutica per salvarla. Ed è stato così che dopo tentativi su tentativi, mia suocera ha cominciato ad uscire da quella specie di coma, cosa che ne ha consentito il trasferimento presso la Cardiologia di Crotone, ove altro team, anche questo formato da professionisti di vaglia e diretto dal dottor Massimo Elia, le ha praticato, prima in u.t.i.c. e poi in reparto, tutte le terapie necessarie, ridandole qualche anno di vita in più. Sono sicuro che se non ci fossero stati prima i sanitari di Cariati e poi quelli di Crotone e il loro intervento non fosse stato immediato e correttamente mirato, mia suocera non si sarebbe salvata. Ritengo che tali strutture debbano essere mantenute in vita e pienamente funzionali, altrimenti un territorio di decine e decine di chilometri resterebbe privo di una reale tutela della salute dei suoi abitanti. Colgo l’ occasione per esprimere tutte le mie critiche per il programmato ridimensionamento dell’Ospedale di Crotone, ove più reparti saranno soppressi o accorpati ad altri. Sono impegnato nella solidarietà (abbiamo fornito alcuni strumenti diagnostici e di cura a vari reparti del nostro nosocomio) e nella raccolta di contributi per sostenere la ricerca contro il cancro, per cui conosco l’importanza di tale struttura per una collettività allargata (perché ”ricovera” anche gente delle contigue zone cosentine), ma anche la sua situazione attuale – caratterizzata da forti carenze di organico, sia medico che paramedico, strutturali e strumentali, ma anche da un forte impegno professionale del personale in servizio – per cui non posso non criticare l’annunciato intento di sopprimere il day hospital di oncologia e qualche reparto, come la t.i.n .. Non posso sottacere la grande professionalità e l’impegno quasi missionario della dottoressa Prantera, direttrice del day hospital, presente in reparto anche in giorni festivi e pronta a dare sollievo, non solo medico, ma anche umano, a quella popolazione di cittadini che vive il dramma della malattia oncologica. Così come l’affollata “neonatalità”, che si è dotata finanche di una “banca del latte”, a dimostrazione dell’amore e della cura che viene dedicata ai neonati nel nostro territorio. So la grande crisi economica nella quale si dibatte il nostro paese e conosco gli sprechi che hanno caratterizzato per anni e anni il servizio sanitario, ma ritengo che vadano colpiti questi ultimi e che “i risparmi’ vadano fatti nei settori e nei servizi non essenziali o con notevole presenza parassitaria e non certamente in quello sanitario, specie nelle poche strutture rientranti nel territorio allargato crotonese, nel quale quelle esistenti semmai vanno potenziate e rese pienamente funzionali.
giudice del Tribunale di Crotone*
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